Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Ne parliamo con calma in Piazza Grande. Condivido l’analisi di nicola porro. anche per me gli immigrati sono una opportunità ed anche importante. sono spinti da una voglia lavorativa che sta diventando merce veramente rara, sono pronti a sobbaccarsi ore straordinarie, di fare diversi mestieri. e sta parlando uno che ha iniziato a lavorare il 1 luglio del 1960, che è poi diventato, suo malgrado, piccolo, ma piccolo imprenditore, ed ha collaborato con i primi meridionali: me ne ricordo uno che tagliava il pane a mezzogiorno con la roncola, un coltellino da pane, e mangiava con gli occhi spersi nel vuoto. uno di questi immigrati ha iniziato a lavorare con me ed è andato in pensione quest’anno, dopo 40 anni vissuti insieme.
certamente gli immigrati sono portatori di annessi e connessi che sono diversi, anche i finlandesi li hanno. ecco perchè servono poche norme e chiare e coerenza. tutto questo manca ma non è colpa degli immigrati ma colpa dei numerosi imboscati (magistratura, pubblico impiego, politicanti voltaggabbana e dal culo strapesante e attackante [nel senso di colla]). Ne ho parlato con alcuni amici e amiche: tutti hanno un contatto: colf, badanti, giardinieri, operai di imprese edili, mestieranti, spalatori di cofogliame e neve e cose vecchie, riciclatori di magazzini e troppe cose intruppate in garage o nella case dei genitori. Vero poi l’osservazione di nicola porro: preferiscono prendere 800 euro al call center piuttosto che 1000 euro come operai ed impiegati, e parlava dei nostrani. non ho nulla contro i nostrani ma senza gli immigrati no. sono una grande e preziosa risorsa, che ci aiuterà a portare benessere, che ci stimolerà. Ma deve esserci organizzazione e norme di comportamento chiare e valide, per tutti.
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