Il lato oscuro IV – Gli orchetti

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Il lato oscuro IV – Gli orchetti

Gli orchetti dell’amministrazione pubblica sono in continuo aumento, dalle fucine di sauron si fanno e si rifanno, si moltiplicano, si clonano. Mi sembra di ricordare che l’organico di palazzo chighi, affermazione del presidente del consiglio Berlusconi già alcuni anni fa, fosse 10 volte più numeroso dell’organico del n. 10 di Downing street. Dirlo senza diminuirlo non è ne utile ne intelligente. chi dichiara una anomalia, una negatività e non fa niente per diminuirla e/o toglierla ha il mio giudizio negativo. E non mi basta che mi dica “ho le mani legate”, fatti da parte, non sei al posto giusto.

Nel settore zootecnico che mi interessa, e riferendomi ai soli veterinari della asl (affermazione del dr. Belloli dell’asl di lodi) il numero dei laureati in veterinaria assunti è di 5.500 sul nazionale, di cui 750 nella lombardia, contro i 400 per tutta la francia e 200 dell’Inghilterra. Il settore dal 2002 è passato all’autocontrollo trasferendo la totalità della responsabilità e la competenza alle aziende produttrici, in particolare a quelle alimentari. Mantenere quindi nella pubblica amministrazione per questo settore lo stesso organico è come se all’impianto self service dei carburanti si mantenesse lo stesso numero di risorse alle pompe di quando il distributore serviva tutta la clientela.

La filiera zootecnica vede una diminuzione annua costante del numero dei siti produttivi, in certe aree si può parlare vera moria.

Le amministrazioni pubbliche sono chiamate a ridurre le spese e coloro che lì stanno (non ho trovato altra definizione) dicono che “non ricevono sufficienti risorse” chi di noi non ha sentito la panzana “le auto ci sono ma manca la benzina”. E che fanno coloro che ci stanno? Per giustificare il senso della loro presenza:

intensificano i controlli aumentando il numero di visite sui siti che ancora restano

per ogni visita non arrivano mai soli ma in gruppi

per una pratica il tempo si dilata dati i tavoli su cui, anche senza alcuna necessità, ma solo per il rispetto della decenza dell’iter burocratico, deve transitare.

La spasmodica ricerca di verbalizzare. “Facciamo almeno un verbalino, per giustificare l’uscita.”.

Oltre alla perdita di tempo degli addetti del sito che vengono distolti dalle loro attività operative, senza alcun preavviso, per approfondire oppure chiarire degli aspetti che sempre più marcano il distacco tra l’approccio teorico, antico, non all’altezza della qualità professionale. Ormai la preparazione professionale è obsoleta, data la continua innovazione di ciascun pezzo di attività che solo chi la attua conosce, oltre a tutto ciò l’immancabile “verbale” o “verbalino” con anche la battuta “sai, meglio qualcosa di poco che niente, così stiamo tranquilli”.

L’immagine degli orchetti è appropriata perché la vis destruens di questi è anche accompagnata da un linguaggio inintelleggibile. Il periodo di profonda depressione acuisce il fastidio, il distacco, e provoca insofferenza, intolleranza, ribellione. Certamente dalle due parti.

L’esempio che mi viene è un vigile del traffico pronto a dare comunque la multa per eccesso di velocità senza che vi sia alcun segnala di limite, e siamo all’interno di un qualsiasi paese o cittadina. E’ il lupo e l’agnello. E’ l’immagine di risiko e del cancro. Cellule che hanno l’ordine di distruggere l’organismo. Moriranno certamente anche loro, certamente per ultime, ma questo è secondario, l’organismo deve morire, e allora (ecco l’immagine degli orchetti, dei nazgul, del lato oscuro) cancro allo stomaco, alla gola, alla testa, alle ossa, alla pelle, è un attacco globale. “cane non mangia cane”, quando c’è un verbale nel giro di sei mesi arrivano altre forme di orchetti con divise di altri colori e negli occhi ci leggi “dagli al cadavere, dai che gli diamo anche questa botta.”. L’atteggiamento e comportamento degli orchetti è a macchia di leopardo, ma le macchie del male si stanno pericolosamente dilatando e uniformando (guai a coloro che al loro interno non hanno il comportamento della cellula cancerogena!) a quanto descritto nel quartile PA – del lato oscuro “al di là della norma cosa altro per portare a casa un verbale che contempli comunque multe ed ammende, oltre ad una megarottura di palle?” La risposta non è “maggiore imprenditorialità”, l’imprenditore quello vero, fugge (nel senso che cura i rapporti con la pubblica amministrazione) e lo sa fare, fa outsourcing (sempre vi è un professionista che ha buone relazioni con gli orchetti, magari è stato anche uno di loro). E’ una guerra globale e ci vuole la compagnia dell’anello. La risposta è maggiore professionalità delle risorse che curano la gestione della qualità (quindi tutte indistintamente). Gli imprenditori passano e fuggono, la professionalità delle risorse resta e si accumula, ma occorre intervenire perché non c’è più tempo, i siti operativi si stanno esaurendo.

Ma gli orchetti, mi si dice, ci sono dappertutto, vedi la grecia, vedi la spagna, vedi…… e basta! E’ ora di finirla.

Esempio 1

Diossina in germania. Contaminazione degli animali e delle derrate di provenienza animale per l’impiego di riciclo di olii industriale, già visto tempo fa in altre contrade nordiche. Blocco delle esportazioni di qualsiasi carne tedesca in Russia e in svizzera. In germania frettoloso e scrupoloso ritiro dei prodotti a base di carne dalle scansie dei supermercati. In italia circolare che richiede all’esercito degli orchetti di verificare stato di sensibilizzazione alla contaminazione di diossina nei siti produttivi italiani, e pretesa degli orchetti di “comunque procedere ad almeno una analisi e di farlo nel corso massimo della prossima settimana” anche nei siti dove la  presenza di diossina proprio non ha alcun senso. Nel frattempo trecento bilici di carne suina arrivavano mensilemente e regolarmente alle industrie per la trasformazione, senza alcun intervento sul contenuto dei bilici da parte degli “italiani”. “Ma non li controllate?” “No, hanno il timbro dei veterinari tedeschi”.

Esempio 2

Esportiamo un additivo, che fabbrichiamo in lombardia, a tre clienti olandesi, che si trovano molto bene. I funzionari del TNO, il loro organo di controllo, pretendono di essere avvisati prima della partenza della merce e, prima dello scarico, pretendono che il camion vada dove loro sono più comodi, per analizzare OGNI lotto. Dopo tre mesi di difficoltà logistica il segnale chiaro “Non avete ancora capito? Dovete produrre in olanda”. La produzione in olanda non ebbe alcun controllo. La rojaltie, anche se davvero bassina, non venne più riconosciuta perché venne modificato il sito di produzione.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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