opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Rilettura a Locarno
I padri fondatori, i creatori dei mezzi della contabilità di una Nazione, erano coscienti dei limiti di ciò che altro non è che un riassunto contabile indispensabile, ma certamente non è la misura del progresso economico. Nel periodo 1945 -1955 lo sviluppo quantitativo è stato la priorità evidente anche se portatore di problemi legati all’inegalità e alla redistribuzione.
Da una delle variabili dei modelli economici il PIB si è trasformato nell’indicatore principe. E’ come se i medici per definire la buona o la cattiva salute prendessero in considerazione solamente la misura del termometro.
Il PIB viene calcolato sul prezzo dei prodotti vendibili. Non entrano nel calcolo ad esempio la sicurezza, la salute, i servizi pubblici che vengono calcolati solo al costo, e tra costo e valore vi sono delle differenze talvolta abissali. Le produzioni domestiche poi non vengono per niente tenute in considerazione.
Il PIB non ha alcuna relazione sulla qualità dei beni e servizi, ne sulla qualità della vita che questi permettono di avere. Infine il PIB non fa alcun riferimento sulla ridistribuzione dei valori tra le differenti categorie sociali. Questo ultimo punto è particolarmente importante per quanto successo negli ultimi anni nella nostra parte di mondo dove sono avvenuti aumenti delle inegalità ed un aggravamento della situazione dei più poveri.
Cosa prendere in considerazione per misurare il benessere o l’indice di felicità (parola davvero grossa) dei popoli nei differenti Paesi?
E se usassimo anche l’indicatore di coloro che fuggono dal paese e da coloro invece che vogliono venire nel paese proprio perché si vive meglio? Etologia? Etogeopolitica?
Leave a comment