Federalismo 2 – Australia

Federalismo 2 – Australia

Nessun commento su Federalismo 2 – Australia

Federalismo 2 – Australia

Efficacia dell’arma fiscale

In Australia, come anteriormente nel Canada, non si trattava solamente di trasferire verso l’alto delle competenze anteriormente esercitate a livello di ciascuna colonia. La federazione doveva anche ricevere una parte dei poteri esercitati dalla metropoli, il governo britannico e il Parlamento di Westminster. Nei fatti i problemi non sono venuti dalla metropoli ma dalle antiche colonie, divenuti Stati per analogia con gli Stati Uniti.

Alla fine del XIX secolo, “su un territorio vasto quanto quello degli Stati Uniti, cinque circoscrizioni territoriali (Nuovo Galles del Sud, Victoria, Queensland, Australia occidentale, Australia meridionale e Tasmania) godevano di potenza sovrana.

Separati da barriere doganali, con delle ferrovie di misura differenti, con regimi di imposta differenti, con valori postali differenti, e che regolavano, senza alcun problema nei confronti degli altri, tutto quanto riguardava i temi essenziali relativi all’educazione, legislazione sociale, lavori pubblici, e avendo costituito delle deboli forze armate con nessun coordinamento tra loro, facevano una magra figura nei confronti delle provincie canadesi, che, a scapito delle loro differenze di origine, di lingua, di religione, erano riuscite, dopo il 1867, a mettere in piedi una forma di unione”. Lacour – Histoire de l’Australie.

Tutto ciò non ha impedito al governo di Canberra di accrescere le proprie prerogative ben al di là di quanto era stato inizialmente previsto. Dato che le modifiche erano subordinate ad un voto a doppia maggioranza della popolazione e degli Stati (come è oggi il caso al Consiglio Europeo, se non si tratti di una decisione da prendere all’unanimità), vi è stata la pratica astensione alle revisioni (due solamente prese dopo il 1901).

Fu così che il Commonwealth ha allargato il suo potere attraverso l’estensione delle proprie competenze fiscali:

All’inizio il suo potere è debole. Nel corso del primo decennio della federazione, beneficia del prodotto dei diritti doganali e degli esercizi, non ne spende che un quarto e ristorna il saldo agli Stati.

Aumentando le sue risorse poco a poco, acquisisce la sua preponderanza: la parte del Commonwealth passa dal 13% del 1901 al 73% nel 1918 e all’88% nel 1948.

Per consolidare la propria posizione il governo federale ha dapprima ridotto la capacità di indebitamento degli Stati nel 1927 (dei criteri di Maastricht ante litteram) dopo si è arrogato, nel 1942, il potere esclusivo di tassazione delle rendite per far fronte alle necessità dell’entrata in guerra.

L’evoluzione si è resa necessaria dalla concorrenza fiscale tra gli Stati e le loro difficoltà di budget. E’ stata facilitata dalle divisioni tra gli Stati: i due più importanti (Victoria e Nuovo Galles del Sud) erano in costante rivalità, ed i meno popolosi in opposizione ai due precedenti e dunque favorevoli all’estensione del potere federale, di cui erano beneficiari (come oggi gli stati membri prioritari nella distribuzione dei fondi strutturali comunitari).

Il monopolio fiscale ha permesso a Canberra d’ imporre le sue priorità agli Stati, costretti a sollecitare delle sovvenzioni dal potere federale per attuare gli obiettivi delle loro politiche, comprese le prerogative che si erano conservate, in principio, come competenze esclusive.

Come per l’Europa, questa evoluzione è stata favorita dalla Corte di Giustizia (High Court in Australia) che il più delle volte ha sostenuto il Commonwealth nell’interpretazione della Costituzione, nei confronti delle recriminazioni degli Stati.

 Dopo il 1970, il processo si è invertito grazie ad un movimento di devolution che ha restituito una parte del potere di tassazione agli Stati. In ogni caso, la parte del Commonwealth resta elevata (82% delle tasse nel 2000) e 40% di ciò che ricevono gli Stati viene da Canberra (le sovvenzioni sono condizionate, come i fondi strutturali europei). Anche se si è in presenza di una applicazione del principio di sussidiarietà (la responsabilità di un’azione pubblica, quando è necessaria, deve essere gestita dalla più piccola entità in grado di risolvere il problema con la propria struttura e mezzi), molto evocata anche in Europa, il governo di Canberra è capace di mantenere un gran margine di azione.

L’Australia offre l’esempio di una federazione basata su un quadro giuridico molto ristretto, in cui il governo federale ha saputo imporsi attraverso uno spill-over (fuori uscita) utilizzando l’arma del budget. Questa particolarità non è il solo fattore esplicativo ma dimostra che una evoluzione importante è possibile senza arrivare a delle costose revisioni del quadro giuridico. E’ ciò che ha fatto l’UE con il mercato unico, ma senza arrivare ai risultati australiani. Studiare cosa e come è stato fatto in altri situazioni può sempre essere istruttivo.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

Tags:

Related Posts

Leave a comment

Back to Top