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Un anno fa circa, certamente ve ne ricordate, discutemmo e  scrissi “Ma abbiamo un piano B ?” in quanto degli amici mi avevano dimostrato l’insostenibilità di una moneta senza capo ne coda.

Ma quale è lo scenario peggiore? Da domani mattina l’euro non c’è più. I miei 1000 euro diventano 1.986.000 lire Quello che costa un euro vale 1986 lire, ma solo per quel momento e per quel giorno. Dopo 1 mese per avere il controvalore di 1 euro ci vorranno 5.000 o 10.000 lire. E come la mettiamo?

Come abbiamo sempre fatto. Abbiamo già visto l’inflazione italiana a 20% ed i BOT con interessi al 25%. E siamo cresciuti, indebitandoci poiché non c’era un governo ma un comitato di gerenza. Perchè per crescere ci vuole flessibilità: quello che viene impedito dall’euro.

Ma per primi sono i prezzi di tutto quello che viene dall’estero: e per estero intendo germania, francia, spagna per primi. E’ un male? Non lo so, non sono preparato. Lo chiederei a chi tedesco, francese e spagnolo, brasilero, o altro vuole vendere in un’italia ingessata e senza crescita, perchè paghiamo in euro una ingessatura, un cancro che se pagato in lire si riduce e molto velocemente, ma in euro asfissia solamente la parte attiva, che diventa sempre più limitata.

Questo di adesso è lo scenario peggiore. A me sta bene, data la mia veneranda età. Se mi sta bene lo scenario maggiore ritrovo tranquillità e la nebbia si dirada.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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