opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Lettura al Gruppo di lavoro – Noi 60 milioni di italiani + 45 milioni di turisti, ci alimentiamo per il 100% con carne di pollo e tacchino ed uova nate e cresciute e macellate sul nostro territorio, mentre per il 50% di latte e di carne di maiale li importiamo da diversi paesi, pur avendo tutto, ma proprio tutto per autoprodurcele. Quello che è mancato e manca è il Veronesi e l’Amadori del latte e della carne di maiale. Il latte coinvolge anche i formaggi e la carne di maiale gli insaccati. Noi italiani siamo orgogliosi dei nostri formaggi e dei nostri salumi, ma siamo anche dei pirlotti in quanto in quei formaggi ed in quei salumi di carne italiana ce n’è ben poca. Esempio: Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cademartori che marchi! e che prodotti! ora sono di lactalis, le etichette dei prodotti sono sempre le stesse e man mano tutti gli ingredienti non saranno italiani e le struttre sul territorio italiano serviranno solamente per le consegne. E’ la delocalizzazione virtuale. Lo stesso succede e succederà per gli insaccati.
Sul nucleare abbiamo deciso referendariamente che in Italia no. Adesso ci rendiamo conto che forse è stata una decisione sbagliata e vedendo come sarà il fabbisogno di energia tra 50 anni, forse è il caso che anche il nostro paese ……. Ma vedremo.
Immaginiamo che nel mondo tutte le centrali abbiano dei problemi di contaminazione. No, non sto pensando alla radioattività che verrà, speriamo di no, anche da noi; penso prima a che cosa mangeremo? Una vacca ed un maiale non si fanno dal mattino alla sera e noi stiamo smontando quel poco che abbiamo. Mentre in Germania vi era il problema della diossina la Russia ed altri paesi bloccarono del tutto le importazioni. In Italia la Germania ha spedito ogni mese 300 bilici di carne suina destinata ai salumifici.
Primo: l’Italia deve produrre il 100% del proprio fabbisogno sul proprio territorio (ambiente, gestione del territorio). Se questo avviene creeremmo oltre 1 milione di posti di lavoro di risorse specializzate. Rileggersi le affermazioni di Michel Rocard.
Secondo: L’Italia deve iniziare un piano per prodursi la propria energia nucleare per avere meno problemi tra 50 anni.
Sono due decisioni tecniche, serie, fondamentali. Ameno risentiamo i diretti interessati con un referendum.
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