e. coli, l’importanza della sicurezza alimentare

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puntualmente come la cartella delle tasse ogni due anni, al massimo, passa la cometa della pandemia e sempre legata all’alimentare. La pandemia fa innalzare le quotazioni delle industrie farmaceutiche. La paura della pandemia, che nessuno l’ha vitsta, si scongiura con una specie di comunione fatta di pastiglie, tisane regolarmente comprate in farmacia, pastiglie e pastigliette di svariati colori.

Adesso c’è il buon vecchio E. coli. Endemico. Qui si tratta, dicono, di una specie superforte, super resistente. La zona è circoscritta. L’acqua è stata esclusa. Un ceppo da umani così forte non può che provenire da rifiuti umani. Una mutazione dall’animale all’umano mi pare francamente difficile. Sarei curioso di ricercare punti di contatti con rifiuti di comunità (ospedali, cliniche, ed altro) con l’acqua e l’aria che sono i veicoli. Le verdure non hanno barriere e quindi sono le prime. Mi ha molto colpito la morte della vegetariana convinta e sinceramente me ne dispiace e non trovo alcun legame tra fede in una alimentazione vegetariana e questa morte. resta il fatto che il nostro organismo non è fatto per essere solamente vegetariano. cercare di modificare l’organismo umano in vegetariano si rischia l’indebolimento, di annullare l’effetto allarme, denominazione che abbiamo creato internamente che vale nel due casi:

1 – se impiego antibiotici (compresi disinfettanti) per tenere i patogeni bassi, costringo la flora simbionte alla debolezza: perchè tentare di difendersi quando c’è qualcuno altro (l’antibiotico) che lo fa per me. E poi arriva lo sganassone!

2 – Se non impiego niente e faccio vivere nella asetticità mantengo uno stato di debolezza sempre la flora simbionte. al minimo arrivo di un patogeno davvero piccino picciò può arrivare la catastrofe.

In ambedui casi la soluzione è fortificare sempre e comunque la flora simbionte, il grande patrimonio che esiste e ci fa stare bene per produce e produce alla grande: da qui la prebiosi sempre e comunque indirizzata agli “ole” affinchè la flora simbionte dia ancora ed ancora ed ancora di più.

Ci mancava il salame di cervo. Il campione è stato inviato da austria a roma per avere la conferma dell’analisi e la tipizzazione del ceppo di E. coli.

E la battaglia commerciale dell’alimentare continua. Con noi italiani che al riguardo, vivaiddio, non “possiamo” controllare ciò che viene dall’estero, dalla comunità poi “è proibito”.

 

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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