Da noi il credito d’imposta è un terno al lotto, peggio del gratta e vinci. Vi è stata una misura a tempo, occorreva essere superveloci per poter avere una possibilità di accedere: forse il regista è lo stesso di scherzi a parte. Ma qui non c’è proprio niente da scherzare. Le attività di R&D sono fondamentali soprattutto in Italia dove il tessuto è composto, per la quasi totalità, da micro e piccole imprese. Le risorse che partecipano ad un progetto di R&D interno hanno una crescita straordinaria nella professionalità e nella visione del proprio ruolo e funzione: vale di più la partecipazione ad un progetto di R&D che ad un master. Ma siamo in Italia. Quindi: la precarietà, il pollice verso o alzato a seconda dell’onda.
In Francia, quindi a 100 km, il credito d’imposta è stabile. Da quattro anni esiste e viene corrisposto in maniera routinaria ed è il 50% dell’intero importo del progetto di R&D.
Questi sono aiuti fattivi alle imprese per migliorare prodotti, processi, procedure e per la crescita delle risorse.
Leggere il rapporto Strategie nationale de recherche et d’innovation 2009, dove a pag. 13 viene posto tra i punti forti:
– des soutiens publics importants à la R&D, notamment grace au credit d’impot recherche ,fa rabbia rabbia, rabbia!