CONSAPEVOLEZZA – FOSFORO

CONSAPEVOLEZZA – FOSFORO

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Il settore zootecnico italiano è sotto stretta tutela dei paesi esportatori che necessitano che noi italiani, pur avendo tutto, ma proprio tutto, per produrre il 100% di quanto consumiamo, restiamo per sempre, importatori del 50% di carne suina e bovina e del 50% del latte che consumiamo.

Per ottenere questo hanno sempre, quindi è ragionevole supporre che continueranno a farlo, adottato la strategia basata su due punti:

Intervento pesante: non appena il prezzo della domanda in italia di una specie animale si alza oltre il 5% del costo di produzione, è sufficiente, anche per uno soltanto dei paesi esportatori (in accordo tra loro), inviare una decina di bilici della stessa loro carne ad un prezzo del 5% inferiore al prezzo di costo e quindi, come d’incanto, qualsiasi allevatore, pur avendo terreno, spazio, costruzioni, mano d’opera, mercato a chilometro zero a disposizione, accantonerà qualsiasi progetto di aumento della propria consistenza di animali. Controllo della domanda e offerta.

Intervento di intelligence: questo intervento è sotto gli occhi di tutti. La grande distribuzione è nelle mani dei paesi esportatori, ma non è sufficiente. Una parte delle ditte produttrici di alimenti nutritivi e terapeutici, per gli animali, è nelle loro mani, ma non basta; occupano ogni commissione, associazione, con proprie risorse che hanno il compito di far adottare nel modo più restrittivo ogni direttiva o regolamento della comunità. Mentre da loro la ricezione è sempre molto, ma molto blanda, in italia ogni cosa DEVE essere più che complicata. Movimentano gruppi pseudoecologici e risorse per far passare presso le comunità: la puzza, la paura degli allevamenti, la compassione verso gli animali (ma se loro sono esportatori!!!), aiutati in questa loro attività di intelligence da risorse che non se ne rendono conto, ma cominciano con l’implementare know-how che viene da questi paesi, “ecco come fanno loro”, e pezzo dopo pezzo viene smontata ogni specificità italiana.

Quello che non sopporto è quando l’allevatore nostrano o comunque la risorsa che è legata alla permanenza degli allevamenti in Italia si mette, consapevolmente o meno, al loro soldo. La frase che utilizzo abitualmente a me non fanno paura i cinesi, ma i cinesi che sono tra noi.”. Da qui l’indicazione che la prima misura preventiva per mantenere e preparare l’inevitabile riconquista dell’immensa riserva a nostra disposizione, sia la consapevolezza in coloro che esercitano la loro attività nell’allevamento di specie da reddito in Italia.

Perché “immensa riserva”? La fattura che viene pagata per l’importazione di derrate alimentari (carne suina, carne bovina, latte) è uguale alla fattura che paghiamo per l’approvvigionamento energetico (gas, petrolio in primis, ma anche elettricità). Se anche scavassimo di petrolio non ne troveremmo, ma inevitabilmente con l’avanzare della crisi, la prima cosa concreta a cui rivolgersi è quello di autoprodurci quanto consumiamo per alimentarci, e, argomento non del tutto trascurabile, daremmo un ruolo ed una funzione ad oltre un milione di risorse in cerca di occupazione.

Fosforo: dobbiamo ridurre la presenza nelle deiezioni. E’un obiettivo arduo, tutta l’europa ha questo problema. Chissà come mai proprio per questa ragione i paesi esportatori non ricevono l’ordine di diminuire i loro allevamenti, tanto non hanno la necessità di produrre per il loro fabbisogno!, invece, allargando le grasse braccia, i tecnici italiani, accasati nei vari enti, “vedrai che alla fine dovremo diminuire il nostro numero di animali allevati!”. Ma quanto fosforo usiamo? E’ proprio tutto necessario? Vogliamo rivedere le diete? Vogliamo utilizzare fitasi ed altro per diminuirne l’impiego? Vogliamo renderci conto che vi sono delle interferenze fra minerali che impediscono al fosforo, si proprio a P, di non venir assorbito e quindi eliminato nelle deiezioni quanto pagato ed immesso nella bocca attraverso l’alimentazione. Ma se parlo di rapporti di microminerali e minerali, mi si guarda con compatimento.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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