Cannobio – Contador non ha niente a che vedere con l’energia elettrica (Dio che battuta scema!). Non è una battuta è che il ciclismo non è più tra gli sport che seguo. Sono fermo a: Maspes, Gaiardoni, vabbè Coppi e Bartali, Anquetil, Gaul mi dice, Merckx, Gimondi e mi ricordo del record dell’ora di Moser, Contador proprio non mi diceva niente.
Ma che ha a che vedere con la sicurezza alimentare? Dopo un anno e mezzo di inchiesta il ciclista Contador è stato condannato per doping. Gli era stata riscontrata nelle urine una sostanza dopante, una sostanza che trasforma il grasso in muscolo.
La sicurezza alimentare entra perché la difesa del ciclista ha sostenuto che la sostanza riscontrata nelle urine del corridore NON era stata assunta in quanto doping, ma attraverso l’assunzione di carne.
Dato che ci sono voluti 18 mesi, significa che le argomentazioni della difesa non erano del tutto farlocche. In altri casi dopo il riscontro delle urine e la normale contro analisi, per avere la conferma, la squalifica sarebbe scattata nel giro di 15 giorni. In questo caso sono stati necessari 18 mesi.
Quindi nella carne di maiale, bovino, pollo che il ciclista spagnolo assumeva quotidianamente era “normale” riscontrare livelli della sostanza dopante. La sostanza è tra quelle proibite anche per gli animali.
La Spagna ha avuto nel 2011 la produzione record di 30 milioni di tonnellate di mangime per suini. Per fare un confronto la produzione di mangimi per tutti gli animali allevati in Italia (polli, tacchini, maiali, bovini, vacche da latte, conigli, bufali, pesci, ed altri ancora) non arriva a 14 milioni di tonnellate.
La Spagna è uno dei paesi esportatori verso l’Italia: da noi arriva di tutto: importiamo il 50% della carne di suino e bovino che mangiamo e il 50% del latte che beviamo tal quale oppure assumiamo attraverso i formaggi.
Urca!!!!
Ecco perché è fondamentale che il consumatore sia informato sulla provenienza della carne anche nelle preparazioni trasformate (prodotti carnei finiti: insaccati, e via dicendo).
Potrà decidere se acquistarle per gustare della carne oppure per trasformare il proprio grasso in muscolo, come ha sostenuto per ben 18 mesi Contador ed il suo staff di difesa.
Che poi il consumatore decida di assumere sostanze attraverso la carne senza passare dal proprio medico questo è affare che non interessa. Ma per la sicurezza alimentare questo si che interessa.
D’altronde gli spagnoli NON hanno 5.500 veterinari irregimentati nelle varie asl per i controlli, in Francia sono 400 e in UK 200, non so quanti siano nella penisola iberica.
D’altra parte gli spagnoli esportano e quindi, semmai, il problema è per il paese consumatore.
D’altra parte i controlli sulle carni importate da paesi CEE NON si fa perché viaggiano con un regolare timbro della struttura veterinaria del paese della UE e sarebbe veramente poco carino fare dei controlli (parere espresso da funzionari operanti nella nostra struttura veterinaria di controllo del territorio).
Quando è successo della diossina in Germania nessuno, ma proprio nessuno, ha controllato i 300 bilici di carne di maiale che vengono importati giornalmente in Italia dalla Germania. La disposizione della nostra struttura di controllo è consistita nell’esigere che nelle strutture di produzione di mangimi italiani, pur non avendo niente a che fare con le scandalose condotte tedesche, si facesse “almeno un controllo di diossina”.
– ma da noi non c’è. Riguarda Germania e Belgio.
– si, ma dobbiamo dimostrare che prendiamo sul serio le allerte, dobbiamo dimostrare che almeno facciamo qualcosa.
Oltre al danno la beffa. Altrove ho scritto che una delle nostre specificità e farci del male, ma proprio tanto.
ps: ma se il ciclista ….. non mi dire che anche il calciatore …..
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