carne di pollo – abbiamo lavorato bene

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I dati Eurostat confermano che nel 2010 la produzione, nei 27 paesi UE, si attesta a 11,9 milioni di tonnellate, con un consumo medio di 24 kg per abitante e per anno. L’Italia è tra i primi 6 maggiori produttori con la quantità di 1,18 milioni di tonnellate e con un consumo medio di 20 kg per abitante e per anno.

Il consumo medio italiano è inferiore ai 48,9 kg dell’Olanda, dei 35 kg della Polonia e Ungheria, dei 27 kg della Francia, dei 30 kg della Spagna, dei 28 kg del Portogallo e dei 26 kg del Regno Unito. é inferiore MA produciamo la quantità che consumano i cittadini italiani ed i turisti: siamo autosufficienti e questo è un VALORE. Non abbiamo petrolio ma la mensa scolastica avrà i suoi petti, le sue ali e le cosce di pollo. Il consumo a km zero qui ha senso e valore, può essere attuato e tutto sta ad indicare che se crisi e consigli dei dietologi imporranno una crescita dei consumi abbiamo, come sistema italia, tutto per arrivare anche ai 48.9 kg per abitante e per anno dell’Olanda. In tal caso la produzione dovrà arrivare a 2,9 milioni di tonnellate, tranquilli!, abbiamo il know-how, le strutture e creeremmo 200.000 posti di lavoro certi e stabili in quanto legati alle esigenze alimentari della nostra popolazione.

 

Uova: ATTENTI!!!! Qui il consumo a km zero è ancora più significativo MA gli acquisti dell’i ndustria di treadformazione della materia prima uovo sono indirizzati a prodotti in polvere o tal quali di algtre contrade SENZA beninteso alcuna dichiarazione in etichetta. Consumatore italiano di cornetti e babà apri l’occhio e chiedi e pretendi di sapere l’origine degli ingredienti: suoi tuoi euro c’è segnnato dove sono stati stampati quindi deve valere la reciprocità 

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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