Lugano. Eh si. ho lavorato con lui. Un numero uno. Mi sovrastava di 30 cm. Con lui ho fatto un balzo in avanti come professionalità, e lo ringrazio ancora oggi. Ho avuto modo di apprezzare il nostro tandem in un progetto CEE “real time”, andato molto bene e molto soddisfacente come ricadute: è possibile predire a 2-3 mesi lo sviluppo di muffe su derrate alimentari, e non è poco. Poi lavorammo per presentare un secondo progetto alla CEE, corposo, che ci occupò per alcuni mesi.

Le idee di fondo erano: 1) saper intervenire con mezzi naturali per pilotare l’equilibrio dei processi metabolici (ad esempio usare somastatina-like per far produrre naturalmente + GH dall’organismo); 2) detossicare un organismo da contaminanti indesiderati (tossine, ad esempio), in maniera naturale.

Avevamo presentato le idee tecniche, avevamo costituito un gruppo di lavoro europeo, abbiamo presentato il progetto.

Arrivò la risposta ed eravamo a Milano in via marcona, tra un ristorante di pesce ed una pizzeria. La risposta era “NO”.

Carlo osservò che però non era solamente un no (conosceva l’inglese molto meglio di me), era un “ma che cazzo vi siete permessi di scrivere????”. Ci sedemmo sul marciapiede, era sera. Ed ecco il genio: “Flavio, questa risposta merita un avana: cohiba, romeo Y julieta, montecristo o davidoff?.”. E fumammo in silenzio, però quel no era strapesante. Ed ecco l’idea: “ma dato che sono stati così sprezzanti possiamo chiedere che ci venga data la possibilità di dimostrare le nostre teorie:” Ed ottenemmo due exploratory award che dimostrarono che eravamo capaci, seppure su scala super ridotta.

Oggi Carlo D’Asaro Biondo è nell’Olimpo. Quando passo da Via Marcona vedo ancora noi due seduti sul marciapiede.