Lo conobbi alla fiera dei cavalli a verona e fu un colpo di fulmine da parte sua. A 20 anni fece il militare e dopo l’8 settembre si rifugiò presso una biondina in quel di torino. Questa lo vendette ai nazisti e finì a Mathausen da dove uscì 15 mesi dopo pesando 37 chili ed essendo vissuto scambiando la propria razione di burro con delle schifose sigarette, provando anche a gustare quel poco grasso che resta nelle chiappe di un morto. Finito Mathausen venne ingaggiato dai sindacati, fino al 49. Lui seguiva il gruppo di wanda osiris e le sue ballerine, faceva il giro delle industrie ed i sindacati obbligavano gli uffici acquisti a comperare da lui “quel liquido verdino e puzzolente di cloro”. Inviava gli ordini a torino e gli venivano immediatamente monetizzate le provvigioni che spendeva seduta stante. A verona scopro un tizio che alloggiava all’hotel jolly di padova dal lunedì al venerdì ma che non tollerava che la sua camera venisse data a clienti il sabato e la domenica. Percepiva ricche provvigioni vendendo i nostri disinfettanti. Mi ricordo una cena in quel di Lazise. novanta pollicoltori novanta, pino io e gianca. 5 litri di vino a testa da botticelle sui tavoli, io e gianca astemi. Polenta e osei scapà. Finita la cena tutti a casa di un neopollarolo: grande salone con camino centrale. quattro auto finiscono in un fosso, ma tutti allegri alla casa, sedie tutte intorno al salone, tutti mega sbronzi ed intontiti. Pino che armeggia con bottiglie portate da lui e rientra con un carrello e l'”alexander”. poi comanda “al mio via bevete tutti”: un rutto plenario così forte non l’ho mai più sentito.
Poi lo feci assumere in philips e restò con me fino alla morte. Io sono nato nel ’44 e gli chiesi notizie sul fascismo: “Beh, che ti devo dire, si stava decisamente meglio, i ruoli erano precisi”. Non gli ho mai creduto sino in fondo, ma la sua era un’opinione vissuta la mia una opposizione di preconcetto. Dovunque tu sia, pino, che ti sia il tutto lieve.