quando la frittata è fatta

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La dolce Bretagna l’ho visitata anni orsono in più riprese. La Bretagna rappresenta il 5% del territorio francese. In questo territorio con l’oceano intorno si alleva il 60% di suini, il 30% di vache da latte ed il 40% di polli di tutta la Francia. Vi sono problemi sui terreni e lungo le coste (alghe assassine con crescita abnorme). Ma la Francia continua imperterrita a produrre il 130% di quanto consuma.
Parte di questa overproduzione deve necessariamente essere smaltita in altri paesi e qui avviene la frittata. Nella UE vi è un unico paese che produce di meno di quanto consuma. Indovinate quale paese è? Cosa faremmo noi se avessimo delle produzioni superiori alle nostre necessità ed un paese che al momento non le produce? Se fossimo saggi diminuiremmo la produzione in accedenza per trovare e mantenere un equilibrio sul territorio nazionale. Se così non fosse useremmo tutti i mezzi, leciti ed anche borderline, affinchè coloro che potrebbero produrre nel paese oggi acquirente non siano allettati dal produrre. Come? Ad esempio vendendo i nostri rifiuti (si, l’eccedenza di produzione si chiama scarto e rifiuto) appena al di sotto del prezzo di costo di questo paese.
Michel Rocard, allora Ministro dell’Agricoltura francese lo disse nel 1982 (molti di voi non erano ancora nati), proprio rivolgendosi a noi italiani: Noi, a differenza di voi ci turiamo il naso (in Italia  già allora si gridava che gli allevamenti puzzano). Invece di pagare sussidi di disoccupazione noi preferiamo mantenere i posti di lavoro per produrre anche eccedenze nella nostra agricoltura. Eccedenze che vendiamo per il mondo. E produrremo sempre di più di quanto consumiamo. Questo era il  ministro dell’agricoltura. In Italia con il referendum l’80% degli italiani ha deciso di abrogare addirittura il Ministero dell’Agricoltura, senza considerare che l’agricoltura è strettamente connessa con il territorio.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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