Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Al lido di Minusio tocca a me.
Enrico terzo di Castiglia era chiamato Valetudinario a causa delle frequenti malattie. Un giorno tornò dalla caccia alle pernici, trovava grande diletto nell’esercizio della caccia, e trovò la tavola apparecchiata solo con pane e vino.
– Maggiordomo, perché tanta miseria?
– Sire, non ci sono soldi e voi non avete credito.
– Prendi il mio mantello scarlatto e compra un quarto di castrato e poi cucinalo con le pernici che ho catturato.
Quella sera si sarebbe svolta un’adunanza, alla sua presenza, con i grandi della corte e con l’arcivescovo di Toledo. Enrico, il re, si travestì da servo e, mischiato tra i servi di quei grandi, osservò lo splendore e l’abbondanza di quel convito ed ascoltò i grandi che si burlavano del proprio re vantandosi delle lucrose rendite di cui godevano e degli abbondanti beni di cui si appropriavano.
Il re ritornò a palazzo ed il mattino dopo convocò i grandi davanti a lui poiché voleva comunicare disposizioni riguardanti il benessere del regno. Tutti si recarono ed erano in attesa nella grande sala. Enrico entrò brandendo la spada e con fiero cipiglio:
– Tu, e tu, e tu, e tu ancora, quanti re avete conosciuto in Castiglia?
Chi disse due, chi tre.
– Io, che sono molto più giovane di voi, ne ho conosciuti tanti.
Tutti si meravigliarono.
– Non dovete stupirvi. Tutti voi siete re di Castiglia ed io sono nulla più del vostro vassallo. Ognuno di voi gode delle regie entrate e a me non resta a sufficienza che per un povero pranzo.
Ad un cenno del re entrò il capitano con trecento armati. I grandi ebbero grande terrore e vollero umiliarsi davanti al Re. Il primo fu l’arcivescovo il quale, a nome di tutti gli altri, chiese misericordia e promise giusta soddisfazione.
Il re condiscese alle suppliche a condizione che, prima di uscire, ritornassero all’erario le rapite rendite. E così avvenne.
Il Re fu re ed i sudditi sudditi.
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