Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Anasarco, filosofo di Abdera, città della Tracia, accompagnò Alessandro il macedone nella conquista dell’Asia. Alessandro chiese ad Anasarco il suo parere su come aveva organizzato la cena per i suoi Satrapi.
– E’ tutto ben disposto, o Alessandro, e non manca niente a questa mensa per renderla splendida che un piatto con dentro la testa di uno di quei grossi montoni.
E con il dito indicò Necocreonte, Satrapo di Cipro, e questi odiò ancora di più il filosofo. Di li a poco Alessandro morì e Necocreonte ritornò al suo principato di Cipro dove, per una furiosa tempesta, naufragò Anasarco.
Riconosciutolo Necocreonte ordinò che il filosofo venisse pestato in un mortaio con mazze di ferro mentre lui assisteva al crudo spettacolo.
– Tunde, tunde Anasarchi sacculum, Anasarchum non tundes.
Gridava il filosofo accennando che lui poteva battere ed infrangere il suo corpo ma non il suo animo.
Ancora più indignato da quelle parole Nacocreonte ordinò che gli fosse strappata la lingua. Ma il forte e generoso filosofo prima dell’esecuzione e con i propri denti se la troncò e, carica di rimproveri, la sputò in faccia all’insolente tiranno.
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