Afferte mihi gladium

Afferte mihi gladium

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Dormivano due madri in una medesima stanza, ciascuna con accanto il proprio figliolo che avevano la stessa età. Una delle due soffocò il proprio figliolo e, resasene conto, si levò piano piano e, con molta destrezza, rubò il figlio vivo e pose accanto alla dormiente quello morto. Grande lite ed alte grida si levarono tra loro al mattino non essendo possibile provare apertamente chi avesse ragione e chi torto e furono portate innanzi a Re Salomone, affinché sentenziasse. Si aspettava che il re chiedesse la penna per fissare la sentenza, ma gridò: Afferte mihi gladium (a me portate la spada).

–  Eccola sire, cosa si deve fare?

– Dividete il fanciullo in due metà e datene una a ciascuna di loro.

La madre che l’aveva partorito sentì un gran dolore nelle viscere e si agitò per l’amore verso il suo figliolo e disse:

– Deh, non si uccida ma venga dato vivo a costei e si dichiari che lei è la madre ed io sia la perdente.

– Questo no, ne a me ne a te, ma si divida.

Sentenziò Re Salomone:

– Non si uccida il fanciullo ma datelo a colei, la vera madre, che lo vuole comunque vivo. Le viscere di carità la dichiarano legittima genitrice.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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