Mi è stato detto che è facile parlare adesso, dopo le quote latte, dopo la riscoperta del Made in Italy. Rispondo con tre punti:
1 – sono andato a rileggermi come la pensavo e cosa scrivevo negli anni ’70 e primi ’80. Sto tendando di recuperarli per poterli condividere. Resto sempre più convinto che sia il nostro comportamento da attori della zootecnia italiana ad essere non corretto. Attendiamo i politici, ci affidiamo alle associazioni, e con il nostro comportamento andiamo contro ai nostri sacrosanti interessi. La rubrica pubblicata si intitolava: “La nave peppa a prua combattevano ed a poppa non lo sapevano”.
2 – Piano con il Made in Italy. Zootecnicamente parlando ne stiamo facendo una porcata (resto un zootecnico) e stiamo svendendo con il nostro comportamento e permettendo di svendere con la nostra pusillanimità l’unica cosa che ci resta attaccata: il territorio.
3 – Cercare di vedere un pò più in là mi intriga sempre. Nel 2002 ho pubblicato Scenari: la zootecnia nel 2015.

Concludo: non è mai facile niente.