Ciò che da sempre ha caratterizzato il nostro Paese è l’incapacità di fare sistema.

Pensare di passare, per le derrate alimentari in generale e per quelle di origine animale, da un auto vilipeso Made in Italy a Sistema Italia, rischia di essere l’ennesimo esercizio di pura e vuota retorica.

Attuare il Sistema Italia per le derrate di origine animale (carne, latte, uova) è un imperativo categorico oggi più di ieri, con l’entrata in vigore del numero chiuso. E’ una grande e straghiotta opportunità che va a nozze con l’esigenza del consumatore di sapere, di conoscere, di essere informato.

E’ un imperativo categorico, dobbiamo convenirne, che non può essere attuato per mancanza di visione, di coordinamento, di voler volere operare in gruppo, di sentirsi orgogliosi di avere il proprio ruolo e funzione in una squadra.

Gli attributi di base ci sono tutti:

– valenza e credibilità del territorio, storia, lingua, usi, costumi, tradizioni, il tutto compreso nel nome Italia.

– gusto, buon gusto, spazi e clima appropriati.

– popolazione stanziale e di passaggio sufficienti.

Dove si cade è sui fattori critici di successo:

• – l’insieme dei partecipanti si divide in un 50% che si sente allenatore e l’altro 50% capitano.

– Tutti vogliono o scrivere o dire, fare e lavorare solo quattro gatti.

Per fare sistema è obbligatorio definire l’insieme delle entità connesse tra loro tramite relazioni visibili e condivise:

– Chi c’è, cosa fa, come lo fa, da chi lo riceve ed a chi lo da, poi

– Chi siamo, cosa facciamo e come lo facciamo, e poi

– Per quale obiettivo ci battiamo ora, tra sei mesi, tra un anno, tra 10 anni, poi

– Cosa e quanto lasciamo in eredità a coloro che verranno dopo di noi,

• Come e chi deve verificare eocnomicamente ogni passo?

Il sistema è, per definizione e concetto, un insieme chiuso, che ha la consapevolezza che si scontra con altri sistemi concorrenti e comprende che è vitale che il sistema resti chiuso e compatto.

Ma sempre, dico sempre, ci sono degli italiani che, anche con il loro comportamento, chiamano il Signore da fuori. Preferiscono l’alieno proprio per l’incapacità di fare squadra, per mettere delle zeppe ad iniziative di altri. Lo abbiamo letto e studiato perché lo hanno fatto i nostri antenati. Forse è iscritto nel nostro DNA: le signorie del tempo di mezzo.

Comunque, per quanto mi riguarda, non mi stanco mai di ripetere che, per coloro che svolgono la loro attività nella filiera della produzione di derrate alimentari di origine animale, il fare sistema Italia resta l’imperativo categorico a 10-15 anni. Sia che oggi si abbia un terreno, oppure degli animali, oppure un macello, oppure un marchio o una etichetta oppure anche un solo cliente.