opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Nel 2020 cosa mangeremo?
Lettura a Lugano
Abbiamo vissuto nel 2007 un forte aumento del prezzo delle derrate alimentari e nel 2008 siamo piombati in una crisi finanziaria ed una entrata nella recessione. L’evoluzione del comportamento alimentare degli individui può costituire un dato essenziale che può essere di aiuto per anticipare i possibili cambiamenti nel settore agricolo ed agroalimentare, e quindi a modificare i nostri atteggiamenti e comportamenti attuali.
Il contenuto si basa, tra l’altro, su uno studio condotto, nel 2002, da esperti della regione francese della Normandia, su dati della FAO e di INSEE.
Si è tenuto conto, nella definizione dei possibili scenari, delle differenti variabili motrici:
Evoluzione dei redditi dei consumatori.
E’ questa una variabile chiave. Questo dato è influenzato
I dati della FAO, basati sull’approccio della “vista dal campo” è stata preferita. Numerosi studi sono basati sulla “vista dal piatto”. Ad esempio per stimare il consumo di legumi si tiene conto dei legumi acquisitati “nature” o sotto la forma “poco trasformati”. Le quantità che entrano nelle preparazioni culinarie saranno inclusi nei “piatti preparati”. I consumi di legumi tal quale è chiaramente al ribasso la seconda in aumento. Resta difficile trarre delle considerazioni per degli operatori del settore agricolo: meglio, sotto questo punto di vista, le considerazioni “viste dal campo”, come sono state eseguite nel presente lavoro.
Le relazioni tra stile di alimentazione e livello del reddito sono difficili da chiarire perché è necessario osservare da molto vicino la struttura del consumo al cui interno la quota alimentare può diminuire proprio nel caso in cui il potere di acquisto aumenta.
Il consumo alimentare è in continua ascesa, anche se in misura minore rispetto al consumo totale ed a quello dei redditi
Consumi (in M€) |
1957 |
2003 |
Consumi delle famiglie |
220 |
1150 |
Spesa alimentare |
45 |
200 |
Alimentazione/consumi totali |
34% |
20% |
Numerosi studi indicano come determinante il ruolo motore dei redditi della famiglia nel consumo alimentare.
Questo legame è confermato da evoluzioni storiche, dalla comparazione dei consumi tra gruppi sociali e dalla comparazione tra i diversi Paesi.
L’aumento del potere di acquisto della famiglia non ha lo stesso impatto sul consumo alimentare (quantità e qualità), in funzione del posizionamento della famiglia stessa nel gruppo “modesto” oppure “alto reddito”.
Dati di Insee del 2001
Livello di spesa alimentare in funzione del livello del reddito
Vengono esaminate le variabili relative alla spesa alimentare nei differenti gruppi suddivisi in “quintili”, secondo i dati forniti da Eurostat e Dipartimento USA del lavoro e dal rapporto fra quintili.
Q1 |
20% |
Reddito alto |
Q2 |
20% |
Reddito medio alto |
Q3 |
20% |
Reddito medio |
Q4 |
20% |
Reddito medio basso |
Q5 |
20% |
Reddito basso/modesto |
Il rapporto interquintale si ottiene: Q5/Q1.
Utilizzando il livello del Pil (sviluppo della ricchezza) ed il rapporto interquintile, (ridistribuzione della ricchezza prodotta), si ottiene la mappa sulla quale posizionare le differenti situazioni.
Il grafico evidenzia il posizionamento delle differenti situazioni.
I dati relativi alla situazione 2000 ed alla previsione dell’evoluzione nel 2020 vengono riportati nella tabella, con i dati raccolti dalle fonti sopra citate. Si è tenuto in considerazione lo sviluppo demografico per classi di età e di appartenenza al rispettivo quintile riportate da Eurostat: evoluzione demografica +8,3%.
|
Q1 |
Q2-4 |
Q5 |
Totale |
Q5/Q1 |
Q1 |
Q2-4 |
Q5 |
Totale |
2000 |
8,5 |
53,3 |
38,3 |
100 |
4,5 |
|
|
|
|
Molle |
11,5 |
71,7 |
51,5 |
135 |
4,5 |
+35 |
+35 |
+35 |
+35 |
Trans.Usa |
10,7 |
73,3 |
79,9 |
164 |
7,5 |
+25 |
+38 |
+109 |
+64 |
Nordico |
16,4 |
96,7 |
50,8 |
164 |
3,1 |
+93 |
+82 |
+33 |
+64 |
Crisi |
7,9 |
54,6 |
59,5 |
122 |
7,5 |
-7 |
+3 |
+56 |
+22 |
Variabili considerate
Famiglie di alimenti poco sensibili al livello del reddito:
Famiglie di alimenti con sviluppo lineare in funzione del reddito
Famiglie di alimenti che aumentano nelle fasce modeste con incremento del reddito ma NON variano per le altre fasce seppure in presenza di aumento di reddito.
Spese per il ristorante
Registrano un particolare stimolo nel caso in cui le fasce alte beneficiano di un reddito addizionale. Le spese per le consumazioni nei caffè, bar e mense seguono una logica simile alle spese alimentari.
Nel suo insieme la ristorazione fuori domicilio (ristorante + caffè + mense) ha un percorso lineare rispetto al reddito. Rappresenta il 5% in ciascun quintile.
Variabile demografica
Crescita della popolazione (2000 – 2020): + 8%
Invecchiamento: maggiori di 60 anni passano dal 21% del 2000 al 27% del 2020.
Fonte Eurostat
Gli effetti dell’invecchiamento sul consumo alimentare sono delicati da analizzare. Le differenze di consumo, per un prodotto determinato e tra le persone anziane, sono marcate. La difficoltà è di dissociare “l’effetto età” (il consumatore cambia invecchiando) e l’”effetto generazionale” (i giovani di oggi non hanno gli stessi gusti di quelli del passato).
Esempio:
Carne bovina e vino il consumo è maggiore rispetto a 30 anni fa.
I consumi possono essere perenni se determinati dall’appartenenza ad una generazione.
Stili di vita e politica nutrizionale
Due sono gli aspetti legati all’evoluzione degli stili di vita che influenzano i consumo alimentari:
1 – Legato al tasso di attività, gli spostamenti casa-lavoro e la struttura professionale della popolazione.
2 – La ristorazione fuori casa e lo sviluppo del consumo rapido; la distribuzione degli alimenti (+ GDO + LD); l’elaborazione dei prodotti (nature, preparati, elaborati). Per quest’ultimo punto viene considerato la diminuzione del tempo dedicato alla cottura e che i giovani preferiscono i piatti pre-preparati.
Considerazioni della complessità.
Fuori casa: + carne bovina e pollo
Piatti preparati: favorisce la diminuzione dei consumi diretti (zucchero ed olio) e degli insaccati e carne suina.
Il valore aggiunto industriale è influenzato da questi fattori. Il valore dei prodotti agricoli sul valore finale è passato dal 32% (1997) al 25% (200
Politiche di prevenzione.
Le campagne contro l’epidemia dell’obesità influenzano negativamente il consumo del burro e favoriscono il consumo di frutta e legumi.
Le categorie più toccate dall’obesità sono quelle più modeste.
Scenario tendenziale: molle
La crescita è media (molle) e nessun cambiamento avviene nella ridistribuzione del reddito tra le fasce
Al ribasso le bevande alcoliche
Carne bovina e burro perdono terreno.
Apporto calorico: la razione registra + 80 kilocalorie rispetto alle 3.630 kilocalorie del 2002.
La spesa alimentare per abitante registra + 17% in volume, con un aumento del reddito di + 3,5%.
Il 40% della crescita dei consumi è data dall’aumento delle spese alimentari fuori casa.
I piatti elaborati e trasformati crescono.
Il valore dei prodotti agricoli nelle spese alimentari diminuisce e passa dal 25% (2003) al 13% (2020).
Scenario Transizione verso Usa
Crescita economica viva con crescita dell’ineguaglianza nella redistribuzione.
L’aumento del reddito NON si ripercuote, se non leggermente, sul consumo agroalimentare.
Quartile 1
Quartile 5
Politica nutrizionale: molto discreta e poco efficace.
Apporto calorico: + 320 kilocalorie rispetto al tendenziale (- calorie di origine animale [32% nel 2020]).
Scenario nordico
Crescita economica “viva” con un aumento del livello per le fasce modeste (cede il muro del portafoglio).
Dimensione “salute”: alimenti trascinanti omologati.
Dimensione “ridistribuzione”: accesso dei gruppi modesti a dei prodotti più cari.
Consumo alimentare medio per abitante cresce del 30% rispetto allo scenario Usa più o meno con lo stesso livello di aumento del reddito.
Apporto calorico: – 110 rispetto al tendenziale (-30% rispetto al 2002).
Nutrizione – salute: aumento della sensibilità. Stato e collettività mettono in pratica programmi nutrizionali mirati: favoriti: pesce, pollame, frutta e legumi; sfavoriti: burro, zucchero ed insaccati.
Scenario crisi
I fondamentali sono sfavorevoli: aumento delle ineguaglianza senza crescita economica.
Il reddito medio per abitante: + 22% in 20 anni, ma:
Il consumo alimentare aumento solo per il Quartile 1: + 7% in 20 anni.
Stile di vita:
Apporto calorico: + 280 rispetto al tendenziale (componente animale in forte diminuzione (30% nel 2020).
Politica nutrizione-salute: non presente, risorse e mezzi pubblici insufficienti.
Prodotti agricoli:
L’obiettivo di queste note è quello di portare i dibattiti agricoli sulla questione dell’evoluzione dei consumi in funzione degli stili di vita, in momenti in cui la politica agricola si fa sempre più neutra per quanto riguarda l’orientamento delle produzioni.
L’osservazione grossolana del breve periodo registra un arretramento degli acquisti di carne bovina e di pollame di circa il 4% dei dati del 2008 sul 2007. Anche il consumo di formaggi è in diminuzione.
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