A Lugano – parco ciani.

Credito alle PMI, assicurato da Tremonti bond alle banche con il monitoraggio delle prefetture. Bah! Non è un pò troppo macchinoso? Le PMI sono caratterizzate dalla presenza di risorse umane chiave, che conoscono gran parte se non tutto il processo aziendale. Le due proposte si basano sull’atteggiamento e comportamento delle risorse umane chiave di volta per superare il periodo di profonda crisi.
1 – Proposta – E’ operante il credito d’imposta, nella misura del 10%, per i progetti di R&D interni all’azienda. Un progetto R&D è trasversale all’organigramma verticale e ben si adatta all’organigramma circolare delle PMI, e coinvolge il ruolo e la funzione di quasi tutte le risorse umane. Partecipare ad un progetto R&D è formazione, una risorsa ritrova “senso” e consapevolezza. Perché non portare il credito d’imposta al 30%? Anche perché in Francia, paese confinante è al 50%. Si lasciano dei mezzi prodotti dall’azienda in azienda.
2 – Proposta – La capitalizzazione attraverso utili reinvestiti, prestiti da soci, prestiti obbligazionari, rafforzano l’azienda direttamente. Perché non detassare o riconoscere un credito d’imposta a queste operazioni che hanno un obiettivo diretto: mantenere i posti di lavoro e lasciare sotto il controllo diretto delle risorse impiegate i mezzi aziendali. Portare a capitale sociale gli utili non distribuiti accresce la capitalizzazione delle PMI.
Sono due proposte dirette senza intermediari, immediatamente applicabili, che portano il beneficio più grande in questo periodo: mantenere posti di lavoro e remunerare le risorse impiegate affinché continuino i loro stili di vita. Perché mettere di mezzo le banche e la prefettura?