ampliamento conoscenza
2024-04-08
Sono rientrato a Melide con in testa la contestazione al Professore, con il quale è in corso una collaborazione universitaria ed al quale avevo, durante un caffè parlato degli oligoelementi e delle implicazione connesse al loro impiego. “Ma questo è uno spillo dello spillo, vi sono problemi che riguardano ambiti maggiori ed hanno ricadute maggiori. Questo di cui mi parla deve essere un approccio multidisciplinare: chimica, fisica, igiene industriale, digitalizzazione. Non può essere, secondo il mio parere, coordinato da uno SPA.”.
Quindi all’inizio nicchia della nicchia ed alla fine allargamento e straripamento: allarga all’infinito per poi non fare niente perché le risorse non ci sono. Per me l’approccio invece è d’obbligo. Il sentirsi impegnati in argomenti quali: salute del consumatore, benessere animale, sicurezza per i manipolatori e utilizzatori, compresa la poliesposizione, sostenibilità intesa come impegno per dare una alimentazione sana ed economica alle future popolazioni e impegno ad utilizzare solo il necessario. Incominciando da “cosa posso e debbo fare io nel mio piccolo ambito”. Se non inizio da me, da dove dovrei iniziare? Poi la domanda seguente è: con chi? Chi condivide e ci sta? Sono convinto che non vi sono spilli e spillini, c’è l’interesse per l’ampliamento della conoscenza e il voler mettere in chiaro cosa si possa fare, applicazione, subito per poi migliorare anche con la conoscenza per l’evolvere dell’applicazione.
Ritengo che questo sia un pragmatico approccio alle attività R&D. Vado a proporlo.
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