opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
-Potremmo definire ed approfondire meglio ciò che dovremmo condividere nello specifico dell’agire in piccolo? Siamo sul lago di Lugano e vediamo la fila ferma in autostrada. Che ne dici?
– Dico che ponendoci l’obiettivo di approfondire stiamo svolgendo una attività R&D e quindi mi interessa partecipare e sviluppare, insieme, esaminando ogni dimensione il tema.
-Perchè ti sei riferito ad attività R&D? Siamo tutti a conoscenza dei paletti e delle posizioni dell’agenzia delle entrate, che saranno sicuramente condivise da coloro che esercitano, dovunque, il controllo finanziario.
-Fiscale non finanziario. Mi stai toccando sul vivo e forse mi volete provocare. Dedicarsi all’attività R&D n on ha molto a che vedere con il fisco. Considerazione di premessa: coloro che hanno un impiego all’agenzia delle entrate o nella guardia di finanza, comunque si chiamino nei diversi territori, il datore di lavoro siamo ciascuno di noi (che tutti insieme siamo lo Stato), cosa ci accingiamo a fare dietro la proposta dell’approfondimento? La nostra intenzione è allargare ed approfondire la nostra conoscenza sul significato e sul senso dell’agire in piccolo. Lo vogliamo fare perché non abbiamo niente da fare oppure non abbiamo altre idee? Ritengo che la nostra riflessione apporterà un miglioramento dei confini attuali della nostra conoscenza per poi intervenire nell’applicazione al fine di valorizzare l’agire, in piccolo o in grande che sia, anche se ora ci rivolgiamo al piccolo.
-E’ così ma perché prendi cappello?
-Cerco di diserbare prima di fare una considerazione sul termine agire. Ed anche togliere tutti quei dubbi che fa R&D solo chi è tecnico laureato, oppure appartenente ad una università, oppure con tutti quelle imposizione di principio di addetti al fisco. Ed il diserbante deve essere davvero forte. Cosa significa agire?
-Lo cerco su Treccani. Agire (dal latino agere “spingere”!, e poi “fare”, compiere un’azione) 1a [l’operare in genere] =adoperarsi, darsi da fare, lavorare, muoversi. Negativamente: oziare, perdere tempo, poltrire. 1b [andare avanti in un dato modo] = comportarsi, contenersi, portarsi, procedere.
2 [esercitare o avere un’influenza] =incidere, influire, operare, pesare.
3 [giuridico: esercitare un’azione legale contro qualcuno] = fare causa.
Sostantivo maschile, solo singolare [il modo di comportarsi] = comportamento, condotta, contegno.
Ma qui c’è da perdere la testa. Treccani è super complicata ed è l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani.
– Vedete che il diserbante serve? Personalmente propongo di fare una differenza tra agire e lavorare, come inizio di chiarificazione. Lavoro perché ho bisogno di essere remunerato per eseguire delle mansioni specifiche. Agisco perché sono interessato al senso dell’attività che esercito. La distinzione prima è relativa al denaro, la seconda al senso del ruolo.
-Beh, questo è più chiaro e semplice e sono d’accordo.
-La mia conoscenza, fino a dove sono arrivato, è che l’agire in piccolo significa che mi pongo il senso di quanto sto svolgendo come attività. E questo vale per chi inizia, per coloro che provengono da altre attività o altri attori, per i giovani che cercare di transitare l’attività dalla generazione precedente e dal conflitto, quasi inevitabile, che normalmente si viene a creare. Ma sono solamente degli spunti per il proseguimento dell’approfondimento. Parto dall’autocritica e dall’esame di quanto e come faccio. Il consiglio era di segnare ogni singola attività con il tempo dedicato. Il primo obiettivo è avere l’autostima per il mio ruolo. Se ho l’autostima del e nel mio ruolo accetterò il confronto anche critico degli altri. Devo essere il primo a rendermi conto se la critica riduce la mia autostima, Da qui l’evoluzione e l’ampliamento della conoscenza, da parte mia come risorsa esempio, di come svolgo la mia attività, il mio ruolo. Per arrivare a tradurlo in cifre: cosa porta, quanto vale. Siamo in pieno nella R&D. Il metodo che mi sento di consigliare, ancora oggi, è la catena del valore di Porter.
-Ti riferisci all’IN, Attività Operative, OUT, credo.
-Ed anche a marketing e vendite. Devo andare da chi utilizza normalmente o in parte il risultato della mia attività per verificare se è il caso di modificare l’applicazione di quanto faccio.
-Posso migliorarlo se conosco le esigenze di chi lo utilizza, magari rendendomi conto che faccio qualcosa di ridondante, di non strettamente necessario.
– Il contatto con i diversi Out fanno evolvere la mia conoscenza. E questo lo devo fare di continuo. La lettura del volume del Vasari, relativo alla vita di pittori, scultori, architetti, è da me ritenuto altamente formativo. Ed è soprattutto alle tre categorie, ma ce ne sono molte altre, sopra riportate che consiglio l’esame delle proprie attività per arrivare all’autostima del proprio lavoro, e sono disponibile, come sono sicuro lo è ognuno di voi, per aiutare a tradurre in cifre: cosa costa, quanto apporta al sistema, quanto vale. Il valore alto dell’autostima di ogni risorsa è collegato con la resilienza e con la capacità di gestire le difficoltà, i problemi, ed anche le emergenze.
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