ACCISE E DINTORNI

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Sulla terrazza di Melide dopo l’episodio della bronchite.

M. Quando ci hai raccontato della visita a Bari, ci è parso di capire che avevi un atteggiamento positivo per la vendita in nero di orecchiette fabbricate sulla strada.

F. Vero. Ho visto almeno dieci donne sull’uscio di bugigattoli, con dentro quanto serviva loro, e poi una specie di tavolo ed una sedia, e ognuno di loro parlando, guardando chi passava, continuava a mascazzare la pasta, a farne delle file, a tagliarla e contemporaneamente a fare orecchiette in varie misure e colori. Ed intorno tutti coloro che passavano si fermavano a guardare e poi, qualcuno, a comprare. Che spettacolo! Era come vedere Canova con lo scalpello oppure Michelangelo con il pennello.

S. E tutto questo in nero.

F. Definisci tutto questo. Era una lezione di storia di sociologia, di tradizione, di cultura, di maestria e tu la vuoi deturpare con una macchinetta che emette della carta? Che rispetta una legge? Questa tua posizione, se così è, e anticulturale, è contro il senso di comunità di nazione. E vediamo se riesco a fari pensare, a cercare di ritornare libero di mente. L’Agenzia Dogane e Monopoli pubblica il libro blu. Vado a prenderlo perché me lo sono portato per farne un post.

S. Ma dove l’hai preso? Dal web?

F. Ovvio, dove credi l’abbia preso. Lo Stato, cioè noi, nel 2021 ha incassato 70, 08 miliardi di euro da:

  • Prodotti energetici =24,83
  • Gas naturale =3,13
  • Energia elettrica =2,51
  • Alcoolici =1,42
  • Tabacchi =14,41
  • Giochi =8,41
  • Dogane =18,32

Zoomando su Gratta e Vinci lo Stato, cioè noi, preleviamo il 15% per una vincita da 500 a 1000 euro, il 18% fino a 10.000, il 21% fino a 50.000, il 23% fino a 10 milioni, il 25% oltre i 10 milioni. Nel 2016 il Gratta e Vinci ha portato 10,47 milioni di euro, nel 2017 10,26, nel 2018 10,38, nel 2019 11,37, nel 2020 7,24, contenuta diminuzione.

M. Perché ci elenchi queste cifre?

F. Primo perché sono un ragioniere, secondo perché non sono orgoglioso di far parte di uno Stato che preleva su quanto un uomo, chiamato libero, spende dei suoi soldi, su cui ha pagato già il 50% di tasse, una ulteriore tassa perché compra del tabacco, perché si beve un fernet, perché gioca (povero lui) al lotto a al Gratta e Vinci. Mannaggia era un operaio che ha lavorato con noi, era napoletano, una persona normale, moglie e figli e la mania del lotto. Si è gettato nel vuoto perché aveva perso dei soldi avuti dagli strozzini. Io non voglio far parte degli strozzini. Gli strozzini non sono solamente coloro che prestano i soldi, sono coloro che inducono, con la pubblicità, con le scommesse, con gli esempi ad amare il gioco d’azzardo, a insegnartelo fin dalle elementari. Io con questi non voglio aver niente a che fare.

S. Ma mi sembra che stai calcando troppo la mano, questa è quasi una insubordinazione.

F. Non è insubordinazione perché non sono libero di agire contro, ma ho il buon senso di pensare.

Viviamo tutti una difficoltà nel prezzo dei carburanti. Ogni anno, in Italia, il consumo è di 58 milioni di tonnellate (dati del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – Statistiche energetiche e minerarie). Sul prezzo che noi paghiamo alla pompa, che varia, che ci obbliga a cercare la pompa che fa dei centesimi in meno, ci sono delle accise. Vediamole per dare un senso: Guerra di Etiopia (1935), Guerra di Suez (1956), Vajont (1963), Firenze (1966) Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), Bosnia (1996), Contratto ferrotranvieri (2004), Acquisto bus ecologici (2005), Finanziamento cultura (2011), Immigrati da Libia (2011), alluvione Toscana (2011), Terremoto Emilia (2012), Decreto Salva Italia (2011). Le accise incidono per il 58,2% sulla benzina e 52,2% sul gasolio.  Nel 2018, sono dati del Ministero delle Finanze, le accise hanno portato 29,3 miliardi di euro, nel 2022 31,6 miliardi di e uro. E nessuna riguarda la manutenzione e la facilitazione alla movimentazione delle auto e dei camion. Anzi la movimentazione è vista come il male peggiore, è la peste.

S. Dove vuoi arrivare?

F. Al senso. Noi facciamo il pieno di benzina e/o gasolio per muoversi, la maggior parte per svolgere le nostre attività produttive che producono reddito, che viene, a sua volta tassato nella misura del 50%, ma cosa facciamo noi? Per noi intendo lo Stato, di cui faccio fatica a sentirmi parte. Riduciamo la larghezza delle strade con marciapiedi, ciclabili, rotonde, delle buche e dei cedimenti non ci preoccupiamo. Facciamo circolare autobus grandi, mastodontici (quasi sempre riciclati da mezzi obsoleti degli aeroporti) che circolano continuamente quasi sempre del tutto vuoti, ma che si fermano, non nelle apposite aree (che spesso non ci sono). Facciamo in modo che vi sia insicurezza nel prendere i mezzi pubblici, ladri e ladre, che non rischiano niente, ma che incutono paura. Bande di ragazzotti e ragazzotte che riempiono di botte ignari passanti, ed il tutto sbandierato in ogni tg, con quale fine? Fare paura. Trani che quando passano, quasi sempre vuoti vanno schifo tanto sono sfregiati (e sono mezzi nostri). Fare in modo che ognuno di noi debba prendere l’auto per portare i figli ovunque, per muoverti. E quasi tutti noi abbiamo un’auto per componente familiare. E se prendi l’auto ecco la mannaia. E’ la dittatura della burocrazia: tutti vedono cosa non va bene ma nessuna deve fare qualcosa. E non riguarda solo questo argomento.

Gridiamo alla speculazione! Questi arabi che speculano perché il buon Dio ha dato loro il petrolio! Non sono loro che speculano, per oltre il 50% siamo noi. Se abbiamo difficoltà ad arrivare a fine mese, oppure a pagare la benzina, noi (lo Stato), avremmo calmierato l’importo delle accise e quindi contenuto il prezzo per permettere di continuare a svolgere le proprie attività operative. Ci saremmo accontentati dell’importo delle accise quando il prezzo era 1,3 euro per litro, che comunque era tanta roba.

M. Hai dimenticato che oltre ai marciapiedi, ciclabili e rotonde vi sono i limiti di velocità e gli autovelox.

F. Grazie per avermelo ricordato. Luca Bucceri su QF riporta la classifica dei Comuni con le entrate per le multe stradali che ammontano a 1,5 miliari di euro. E questi soldi, non come in Svizzera, non vanno alla riparazione della viabilità, vanno alla continua distruzione della viabilità. Tutti noi, giornalmente, transitiamo su strade costruite oltre 60 anni fa, quando i mezzi presenti erano molto minori come numero. In un post avevo suggerito una norma nazionale: ogni strada ha una mezzaria, che divide la strada in due. Possono transitare solo i mezzi che rientrano nella misura del 90% dell’area di transito. E’ una norma che dovrebbe avere una valenza nazionale. Se superi il 90% non puoi transitare, dovrai utilizzare un mezzo meno ingombrante.

S. Il primo cartello che trovi dopo Brogeda è “Buche”.

F. Quindi ritorniamo sul senso. Cosa ne farebbe lo Stato, cioè noi, di quelle tasse sui 300 euro che ogni donna di Bari si fa giornalmente, quando va bene. E come farebbe ad andare a verificare? Quante spese avrebbe per fare i controlli, rileggiamoci il post sullo scontrino del lavaggio dell’auto. Come finale sono certo che è nel mio interesse e di quello di tutti noi, e quindi dello Stato, che una attività come quella delle orecchiettare di Bari, continui senza alcun controllo, perché è cultura e non burocrazia.

M. Dalle orecchiette siamo andati sulle accise e sul gioco. Ma non sapevo che le tasse sui giochi e sul tabacco portassero a tanto.

F. Se ti metti a pensare pensa cosa abbiamo fatto noi (come Stato) con tutti quei soldi mazzettati, e cosa invece avrebbe potuto fare ognuno di noi se quei soldi li avesse avuti in tasca e li avesse utilizzati per le proprie attività. Anche le attività di ognuno siamo noi.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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