cultura – le persone passano ma il settore resta.
2024-12-23La cultura del settore è importante.
uUna telefonata dopo l’esposizione già raccontata.
Esempio n. 1 – Cobalto – E’ un microminerale recentemente classificato nella lista dei cancerogeni e già dal 1989 da noi messo sotto la lente di ingrandimento per la sua pericolosità. ma allora venivamo banalizzati sia dagli operatori economici e sia dai professoroni. adesso viene messo nero su bianco dall’efsa che l’impiego del cobalto nei monogastrici è di nessuna utilità. In Europa si utilizzano 200 tonnellate/anno per la preparazione di alimenti per animali, in italia sono 20 le tonnellate impiegate. Il fatto è che in tutte le raccomandazioni della categoria il cobalto veniva indicato come indispensabile anche per i monogastrici, polli, suini e conigli.
Perchè allora si è impiegato? A chi interessava? In italia non vi è una produzione di questo microelemento. Il fatto è spiegato, nell’incomprensibile, anche se è fin troppo chiaro quello che è successo, (deliberato sovra impiego di tutti i componenti delle premiscele per arrivare ad un consumo assolutamente drogato e sovradosato delle vitamine, che ha trascinato il contemporaneo sovra consumo anche di microminerali, ed ha messo in difficoltà economica gli allevatori italiani.
Esempio 2 – Prova su polli – L’università di Perugia partendo dalla semplice considerazione delle quantità, impiegate in italia, di molto superiori a quelle di olanda e spagna, ad esempio, ha eseguito una sperimentazione su polli da carne suddividendo gli animali in tre gruppi. stessi animali, stesso alimento, nel primo gruppo è stato utilizzata una premiscela standard, quella sovradosata, il secondo gruppo con la premiscela ridotta del 50% ed un terzo gruppo con la premiscela ridotta del 30%, sia di vitamine che di oligoelementi. Ebbene il primo ed il secondo gruppo hanno avuto gli stessi risultati come ritmo di crescita e come peso finale, a dimostrazione dell’impiego drogato di quantità superiori al necessario. il terzo gruppo, quello con la riduzione del 30% ha ottenuto un risultato del 20% superiore. E’ una prova, ed una prova non dice niente. Ma almeno dimostra che, in quel test, è inutile utilizzare e quindi impiegare, comprare, pagare degli ingredienti non necessari. il sovraimpiego comporta oltre che ad un esborso economico che la nostra zootecnia colonizzata non si può permettere, anche altri problemi per lo smaltimento dello spreco e di rifiuti che contengono dosi eccessive di additivi chimici.
Sono solamente due esempi. A noi non interessano le quantità degli ingredienti: Le quantità debbono essere decise dai nutrizionisti che debbono svegliarsi e rimboccarsi le maniche per rivedere le loro abitudini, per trovare il coraggio di rimettere in discussione quanto fatto, sostenuto negli ultimi 20 anni. Qualcuno potrebbe prendersi il tempo di calcolare cosa è costato alla zootecnia italiana questo sperpero, questo spreco. A me, vecchio e stanco, basta aver attirato l’attenzione su questo argomento e lavorare per definire, in funzione dell’alimento, le dosi ed i rapporti dei microminerali per le specie suino, volatili e conigli. Alla fine della ricerca applicata ci potrà essere il risultato che il nutrizionista individui, in funzione della composizione dei macroingredienti (cereali) e dei loro apporti, le formulazioni dell’integrazione che noi dovremo collaborare per assicurare che le quantità ed i rapporti arrivino con sicurezza alla bocca dell’animale, riducendo lo spreco e l’impiego che non è utile.E non mi pare un lavoro da sottovalutare.
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