vegetali – problemi

vegetali – problemi

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la mia esperienza era legata all’insalata raccolta nell’orto, mondata, lavata, tagliata e servita. Gli amici della città “no, no non mangio assolutamente insalata” non appena la vedevano, l’assaggiavano ed era tutta un’altra cosa. Un’altra cosa da che? da quella acquistata dal fruttivendolo, magari già mondata, e poi lavorata a casa. Il sapore è compltamente diverso: dolce la prima, stantia la seconda.

La conservazione dei vegetali è sempre stato un problema a cui risponde la tecnologia. Proprio da non esperto ho iniziato un percorso di consocenza:

www.orsacampania.it Vegetali di quarta gamma, come inizio non c’è davvero male.

La mia esperienza è altresì legata alle mele , ciliegie e albicocche e pere che crescono sui miei limitati alberi. I frutti sono tutti uno diverso dall’altro, con ammaccature, segni di piogge ed altri eventi, ma con un sapore che NON ritrovo assolutamente nei frutti tutti uguali ed insapori.

Anche in questo caso devo informarmi meglio sui livelli di elementi denutrizionali se non tossici che si formano durante la fase della decomposizione che dura l’intero periodo dello stoccaggio (diversi stoccaggi con diversi climi) sino alla bocca del consumatore.

So anche del rifiuto di animali nel consumare vegetali danti a male o con alte cariche di tossine (don, ad esempio), animali che sanno utilizzare il senso dell’odorato meglio di noi.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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