euro abbiamo un piano B?

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Tecnici mi fanno partecipe di loro considerazioni:

Premesse:

– l’euro è una moneta nata morta in fretta e furia,

– è servita per mettere dell’ordine e di limitare, nel breve, azioni svalutative di singoli paesi.

– i parametri di maastricht sono serviti a) per obbligare ad una revisione di certi capitoli di spesa, b) per mettere un pò più di ordine, c) per evidenziare la scarsa credibilità e l’impossibilità ad una conduzione seria dei conti pubblici di alcuni paesi.

– i parametri hanno permesso la tempistica per l’applicazione e l’adattamento di innovazioni tecnologiche che hanno permesso l’ottimizzazione della produttività in assenza di possibili azioni di disturbo.

Fatti attuali:

La D prima dell’euro aveva un costo/unità di prodotto +15% rispetto a I.

Nel 2011 il divario è del 10% in favore di D (investimenti, robotica, contratti d’impresa).

Portogallo, irlanda, grecia, spagna si sono visti addebitare la scarsa credibilità.

Ora non ha senso mantenere una moneta che non rappresenta l’economia (con le sue regole) di un territorio (criterio dell’omogeneità).

D ha tutto l’interesse di un’area marco avendo rafforzata la propria posizione, in assenza di svalutazioni comunque fastidiose.

Le svalutazioni obbligatorie, nel caso di una riaffermata area marco, porterebbero anche I nell’area della scarsa credibilità.

Ho ascoltato e mi sono posto la domanda:

“Ma abbiamo un piano B?”.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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