MISURA DI PREVENZIONE : CONSAPEVOLEZZA

MISURA DI PREVENZIONE : CONSAPEVOLEZZA

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MISURA DI PREVENZIONE : CONSAPEVOLEZZA                                    feb 2012-02-15

 

La sicurezza alimentare esige che in ogni sito si prendano in considerazione delle misure di prevenzione per poter ridurre i rischi ad una misura gestibile.

Quale è la prima misura di prevenzione?

La consapevolezza.

Per consapevolezza intendo l’abito mentale e comportamentale che ogni responsabile per ciascun sito applica in maniera routinaria esigendo un innalzamento della qualità in entrata e comunque che non siano presenti, all’entrata, dei possibili rischi che le attività operative da lui svolte, nel e sul proprio sito, non possono in alcun  modo contenere.

Faccio un esempio: la quantità di micro minerali normalmente presenti in un mangime finito o complementare. Lo stesso schema può essere ritenuto per qualsiasi altro agente chimico.

Per micro minerali in questa lettura si intendono: Ferro, Rame, Zinco, Manganese, Iodio, Cobalto, Selenio.

La quantità di questi 7 micro minerali usati nei mangimi finiti o complementari per le produzioni effettuate in italia rappresentano 8.500 tonnellate.

Prima misura preventiva:

         non si possono diminuire? Sono proprio indispensabili?

La risposta deve venire dai nutrizionisti che procedono, seppure in mezzo ad altri problemi, anche alla definizione di questo punto. Non è una domanda peregrina. L’impiego di micro minerali comporta diverse responsabilità:

         è necessario che i rapporti fra gli stessi siano mantenuti al fine di evitare interferenze nell’assorbimento e prevenire problemi di salute degli animali

         è necessario che non vi siano emissioni interne che possono comportare rischi per gli animali e gli operatori all’interno del sito

         è necessario che non vi sia la presenza nelle emissioni esterne.

Vi sono delle pubblicazioni tecniche recenti dell’agenzia tecnica della UE a tale proposito con indicati:

1)     i fabbisogni di ciascun micro minerale per specie animale e per le varie fasi dell’allevamento

2)     il contenuto naturale per i diversi tipi di macroingredienti normalmente usati per la preparazione del mangime

3)     i differenti gradi di assorbimento dei differenti Sali, di forme chelate, di altre forme comunque registrate nella comunità

La documentazione è disponibile nel web ed è facilmente consultabile.

 

Quello che mi induce a richiamare l’attenzione è, ad esempio, quanto succede, praticamente, per il Cobalto: minerale che riporta le frasi R 22-36 – 42/43 – 45 – 53. Vi è una pubblicazione tecnica della UE che dimostra come sia inutile la presenza di questo minerale nei monogastrici in quanto il fabbisogno è coperto dagli apporti dei diversi macroingredienti del mangime.

Eppure ….. eppure ….. viene sistematicamente richiesta l’inclusione. E quando si  fa cenno alle frasi R ed alla necessità che si prendano misure preventive per garantire l’assenza della presenza, anche minima, nelle emissioni, vi è una manifestazione di fastidio: “abbiamo sempre fatto così, ma chi si crede di essere?”.

 

Consapevolezza: è la prima misura preventiva.

 

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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