~~L’Expo ’15 sarà focalizzata sul tema della sicurezza alimentare, anche la scelta di Foody quale mascotte è relativa a questo aspetto. Le recenti decisioni di EFSA (UE) concernenti il Cobalto hanno ridestato in me la convinzione della leggerezza con la quale si considerano gli aspetti del problema. Di Cobalto nel mondo, mi comunica Ambrogio, se ne producono 63.000 tonnellate per anno, per i molteplici utilizzi nei vari settori industriali. Di Cobalto carbonato se ne producono 15.000 tonnellate, e la quantità destinata al consumo mondiale per la preparazione dei feed (alimenti per gli animali da reddito e da compagnia) è di 800 tonnellate. Il consumo del mercato italiano è di 18 tonnellate per anno. L’Efsa ha ribadito che l’impiego per i monogastrici non è necessario, e dalla dichiarazione tale impiego è cessato. Ora rivado ai 50 anni di attività svolta nel settore ed alle discussioni su quanto era strettamente necessario, ed alle formulazioni rilasciate dalle varie Università italiane, dai sommi nutrizionisti, che tutte, ma proprio tutte, contemplavano l’impiego di Cobalto, un agente chimico non necessario e per di più con problemi vicini alla cancerogenicità. Tant’è che le recenti disposizioni dell’Efsa prevedono per i manipolatori del mangime (negli allevamenti certamente, ma anche in altri posti) l’impiego di guanti e mascherine, se non per una preparazione con particolari specifiche! Ma se non era necessario, perché utilizzarlo e farlo utilizzare? Leggerezza oppure altro?

Quali e che quantità stiamo utilizzando di agenti chimici non necessari stiamo utilizzando? Quali e che quantità stiamo utilizzando di agenti chimici necessari ma a dosi ridotte?

Dare un senso alla sicurezza alimentare parte anche da queste considerazioni. Marzo 2014