Risorsa ASL – fattore di progresso.

Risorsa ASL – fattore di progresso.

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Quando leggo che la struttura dei Veterinari delle ASL si chiama Nucleo Operativo Servizi Veterinari (NOSV), non so perché ma ho una sensazione non positiva. Mi ricordo sempre il dr. Belloli che in Regione Lombardia, di fronte ai Veterinari di tutte le ASL, ivi convenuti, faceva presente “In Italia siamo 5.500, nella Francia con un mercato doppio del nostro sono in 400 e in UK, con un mercato simile al nostro sono 200: che futuro?”. Personalmente mi ostino a ritenere che il Medico Veterinario che agisce sul territorio può essere un fattore di progresso. E lo è quando professionalmente chiarisce e difende le specificità italiane. Difendere non significa tirare diritto quando ci si trova in un insediamento italiano: le norme ci sono e vanno rispettate, ma quando i parametri di qualità vengono imposti a delle attività italiane sorvolando sui prodotti non italiani, il fattore di progresso viene meno, e mi viene il concetto di inutile zavorra. Faccio alcuni esempi:

1 – Somministrazione dei mangimi in broda per suini E’ un fatto tutto italiano. Una grande porzione degli alimenti in farina viene somministrata ai suini con la metodologia della broda (1 parte di farina + 3,4/4 litri di siero di latte/acqua). Negli altri Paesi europei questo tipo di somministrazione è ancora sconosciuto anche se vi sono tentativi di approvvigionarsi di apparecchi di miscelazione per broda, in particolare, mi dicono, in Francia e Spagna: perché i maiali si trovano meglio. In Italia per la broda si conosce che vi è un tempo di separazione (di norma 3 minuti) ed una % di residuo di broda una volta svuotato il miscelatore per la broda (tra 3 e 4%): quindi i mangimi in farina vengono preparati tenendo in considerazione i parametri della somministrazione. Ma se il mangime in farina viene da Belgio, Olanda, Francia, Spagna per essere somministrato attraverso il miscelatore per la broda, questi parametri sono sconosciuti. Ad esempio l’Ossido di Zinco ha un tempo di separazione di > 5 minuti, e l’Ossido di Manganese ha una % residua di > 5%. Ecco due elementi che non vengono considerati. Potrebbe essere una iniziativa tecnica del Veterinario di territorio di far richiedere alla Società che immette nel mercato, anche attraverso un’altra ASL, gli elementi che risultano importanti per ottenere un livello di qualità nella fase della miscelazione della broda.

2 – Addendum con visione della valutazione del rischio E’ una specificità italiana inserita nel PNAA. Il mangime in farina prodotto in Italia è allertato per quanto riguarda le polveri fini del mangime (particelle < 50-100 µg); numerosi sono stati i convegni e gli studi nelle principali Regioni (personalmente ho presenziato a convegni tecnici in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria), ma questo fatto è non considerato dai produttori di mangimi del Belgio, Francia, Olanda, Spagna e UK (al riguardo vi è la letteratura francese). Sta alla Società che immette sul mercato italiano tali mangimi dare delle assicurazioni al riguardo. Bene farebbe il Veterinario di territorio a richiedere i controlli al riguardo. Controlli che sono sempre possibili nel caso di produttori di mangimi in farina che hanno il proprio stabilimento in Italia.

3 – Diossina nei composti di Calcio. Ho assistito a delle richieste di effettuare dei controlli in siti di produzione e utilizzazione di mangime specificatamente per la diossina contenuta nei composti di Calcio. Ma se il rifornimento avviene da imprese che producono in Italia sotto il controllo di ASL nazionali, il controllo è insito nell’inserimento dell’anagrafe dei produttori ed è inutile (anche il 183 lo afferma) ripetere e sprecare risorse. Non è questione dello specifico lotto che si considera ma è la produzione totale del fornitore che viene monitorata con un piano di autocontrollo che è stato ritenuto idoneo. Ma se il mangime o la premiscela, contenente composti di Calcio, è stata prodotto in altro Paese UE ed è immessa nel mercato italiano non è più questione della produzione totale ma dello specifico lotto, e dovrà essere cura della Società che immette lo specifico lotto nel mercato farsi rilasciare dal produttore la specifica documentazione relativa alla diossina per il lotto, senza la quale dovrà la stessa Società procedere ad una verifica analitica prima di immettere il mangime/premiscela nel mercato.

Sono solo 3 casi. La mancata richiesta penalizza le produzioni che vengono effettuate sul territorio italiano. Quando è il caso inverso la Società (mosca bianca) che immette sul mercato mangime/premiscela fabbricata in Italia (scarse quantità) il controllo viene richiesto ad ogni lotto e per ogni spedizione. Ecco una risposta positiva alle considerazioni del dr. Belloli.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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