La parola resistenza non ha niente a che vedere con il 25 aprile, mentre la parola boom sta per la continuità nel tempo dell'"esplosione" avvenuta in tutta Europa dopo la 2a Guerra Mondiale. Ne parlo volentieri perché dall'anno 1960 ho partecipato.
Nel 1950 l'Italia produceva 50.000 tonnellate di carni avicole. Le importazioni tra i Paesi europei non erano una cosa facile anche perché in tutti i paesi europei la fame era molta.
Erano 4 milioni le azienda agricole che producevano 15 milioni di polli, 30 milioni di galline davano i 4 miliardi di uova appena sufficienti alle necessità, i tacchini, le anatre e le faraone, erano davvero pochi e li vedevi in qualche aia e/o cortile, i piccioni invece, seppure era difficile contarli, erano molti e presenti in molti sottotetti, per fornire uova e carne, ed erano una attività operativa effettuata dai bambini.
Nel 2013 (fonte una italia) le carni bianche vengono allevate e prodotte in 6.200 allevamenti industriali. In dettaglio:
I polli sono 525 milioni, 4 milioni i riproduttori di polli, 30 milioni i tacchini e 400 mila i tacchini riproduttori, 40 milioni sono le galline che producono le uova, chiamate ovaiole, 7 milioni le faraone, 1,6 milioni le anatre e ben 28 milioni le quaglie che producono carne ed uova; i capponi sono 1,6 milioni, i galletti Golden e livornesi 4,7 milioni mentre i galletti di piccola taglia sono 10 milioni.
La carne viene prodotta da riproduttori che nascono in Italia, tutto il processo di produzione tiene in considerazione il benessere animale, la salute degli animali e la sicurezza dell'ambiente e delle persone che sono addette alla produzione, alfine di assicurare un sapore costante ed una qualità di alto profilo: questo è ciò che significa la sicurezza alimentare. Lavorare nella filiera zootecnica significa avere una responsabilità in tutto questo e quindi significa avere un ruolo ed una funzione, poiché tutto ciò che circonda l'attività deve venire considerato nei minimi dettagli perché viene monitorato e controllato. Il consumatore deve aver fiducia ed è bene che legga l'etichetta dei prodotti che contengono carni bianche. Di boom ne ha visti tanti (frigoriferi, lavatrici, ad esempio) questo è un patrimonio che consente di guardare con serenità al futuro. Sul nostro territorio potremmo produrre più carne bianca se il consumatore lo richiederà. E' il nostro petrolio.
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