Il signor M 02

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Fu il mio collega a parlarmene. “Mi ha detto di non dirti niente ma è venuto a incontrarmi a casa mia. Mi chiede 2000 kg di calcio carbonato in fusti da 50 kg. Sai i soliti fusti del farmaceutico. Cosa faccio? MI ha detto che non vuole nessuna fattura.”, “Noi non vendiamo senza. Il prezzo glielo fai con il costo e con un bel 40% di margine, tanto è roba minima. Fattura e bolla di consegna perché non si sa mai.”. Erano passati almeno due anni dalla mia visita negli uffici strani del Signor M. e da allora non vi erano stati contatti. Dopo una settimana il collega mi disse che la merce sarebbe stata fatturata ad un nominativo, con tanto di codice fiscale e che sarebbe stata ritirata e la fattura pagata al momento del ritiro, in contanti.

Un tale chiese ai produttori cecoslovacchi 50 kg di Gentamicina per uso farmaceutico. Con pagamento contro documenti all’importazione. La consegna venne effettuata ed il pagamento effettuato. Poi il cliente ebbe da dire sulla qualità. Gli uffici amministrativi del cliente scrissero ai cecoslovacchi che le cose non andavano bene ed allegavano un rapporto interno dei loro laboratori di analisi che riportavano l’analisi non conforme in quanto non corrispondeva al picco della Gentamicina. Il tutto era importante per il cliente in quanto l’acquisto era una prova per poi concludere l’acquisto di un lotto di almeno 2000 kg. I cecoslovacchi risposero che i controcampioni del lotto per il loro laboratorio di analisi erano conformi. Gli uffici amministrativi del reparto estero del cliente inoltrarono ai cecoslovacchi la richiesta del loro laboratorio per la richiesto dello standard del fornitore e per una analisi in parallelo tra il loro Laboratorio ed il Laboratorio dell’Università. I dubbi erano stati evidenziati dal cliente dell’acquirente che era una grossa, ma veramente grossa industria farmaceutica. Venivano citati anche i commenti del Laboratorio del cliente dell’acquirente anche se l’intestazione era oscurata, ma le sigle e le firme erano note.

Alla fine dei lavori venne riconosciuta la conformità delle analisi anche se vi erano state delle spese al riguardo. I cecoslovacchi promisero che in caso di conclusione del contratto per una quantità più cospicua avrebbero tenuto conto di una certa somma per le spese sostenute.

Dopo due mesi i cecoslovacchi ricevettero la richiesta dell’ordine per 2.000 kg di Gentamicina pura, nonché le caratteristiche qualitative conformi alla Farmacopea e ben specificate, si richiedeva la quotazione e di tener in considerazione anche le spese sostenute nella precedente piccola fornitura. La trattativa non fu breve e avvenne tutta per posta. L’ufficio acquisti del reparto farmaceutico del cliente chiese ai cecoslovacchi un ritocco alla loro prima offerta, questi accettarono. Poi l’ufficio acquisti del reparto farmaceutico allegò anche un rapporto del laboratorio che ripercorreva le spese sostenute nella precedente transazione, chiedendo che venisse considerato un rimborso. I cecoslovacchi accettarono sempre con pagamento contro documenti. Il responsabile dell’ufficio acquisti del reparto farmaceutico fece presente ai cecoslovacchi che il pagamento contro documenti stava bene ma, accettando quanto scrivevano i due responsabili del Laboratorio, esigeva che prima del ritiro venisse concesso il prelievo di almeno due campioni per essere preventivamente verificati da parte del cliente farmaceutico dell’acquirente. I cecoslovacchi accettarono anche questa condizione, ottenendo che il campione fosse su un solo fusto a random e non su due, e la transazione venne conclusa. La merce arrivò alla dogana indicata dai documenti. L’acquirente andò a prelevare i campioni. La merce restò immagazzinata nella dogana in attesa dell’espletamento delle formalità analitiche. Il responsabile del laboratorio del cliente comunicò all’amministrazione che anche il laboratorio dell’industria farmaceutica aveva espresso delle perplessità sul colore del campione e chiedeva se tutto fosse conforme. I cecoslovacchi risposero che erano più che certi della conformità e che attendevano tranquilli l’esito delle analisi. L’amministrazione comunicò che non avrebbe ritirato la merce giacente nei magazzini doganali poiché, come potevano leggere nel certificato di analisi del Laboratorio il lotto risultava non conforme. I cecoslovacchi risposero immediatamente chiedendo di specificare le non conformità e provvedevano anche loro alla verifica dei loro controcampioni dei lotti inviati. I lotti erano 5. Dopo un mese l’amministrazione richiese ai cecoslovacchi l’invio di un nuovo standard ed allegava la richiesta del loro Laboratorio che faceva riferimento anche alla stessa richiesta del laboratorio dell’Università. Dopo altri 30 giorni l’amministrazione comunicò ai cecoslovacchi che il prodotto non corrispondeva a Gentamicina così come descritta nella Farmacopea. I cecoslovacchi risposero che per loro tutti e 5 i lotti erano conformi e inviarono le loro analisi chiedendo di poter vedere le analisi del Laboratorio dell’acquirente. Tutto si svolgeva in tranquillità poiché la merce era sempre giacente in dogana nella piena proprietà dei fornitori. L’acquirente confermò che non poteva procedere al ritiro in quanto il campione da loro analizzato non corrispondeva a quanto ordinato ma risultava essere del carbonato di calcio, esente da impurezze, ma pur sempre carbonato di calcio. I cecoslovacchi proposero di procedere ad ulteriori campionamenti nelle confezioni giacenti in dogana. L’amministrazione rispose di non poter procedere in quanto i rapporti con il loro cliente, a causa di questi inconvenienti, erano in una fase non positiva e preferivano non procedere al ritiro poiché la merce non era conforme. In tutto erano passati 6 mesi. I cecoslovacchi scrissero e riscrissero, proposero anche uno sconto. L’amministrazione del cliente rispose che purtroppo il loro cliente si era approvvigionato altrove, e loro temevano di offrire la merce ad altre case farmaceutiche stanti le perplessità legate alla qualità. I cecoslovacchi confermarono che la merce era assolutamente conforme alla qualità di Farmacopea e proponevano all’acquirente di cercare di offrire anche con quantità ridotte le merce ad altri clienti proponendo un robusto sconto su quanto pattuito. L’amministrazione dopo altri trenta giorni confermò che non era per loro possibile procedere al ritiro dei 2000 kg giacenti nei magazzini doganali e che stavano contando i danni per aver definitivamente compromesso il loro rapporto con il loro cliente per aver osato tentare di spacciare antibiotico del calcio carbonato seppure privo di impurezze.

La cosa finì lì. Dopo circa un anno si scoprì che i 2000 kg, dopo una ispezione congiunta dei cecoslovacchi e della dogana per verificare la correttezza delle confezioni e dei sigilli vennero poi definitivamente dirottati in Messico e che la merce venne contestata dai clienti messicani in quanto non si trattava di un antibiotico ma di calcio carbonato. Risulta che quanto i funzionari dell’Interpol chiesero informazioni al Signor M questi abbia detto: “Ma noi lo avevamo detto dopo aver analizzato il primo campione e l’analisi era stata effettuata presso la tale Università.”.

Mi risulta, ma questa è una leggenda metropolitana, che i cecoslovacchi erano parecchio incavolati e sostenevano, ma questa era una illazione, che in occasione della presa del campione, era stato effettuato anche lo scambio delle confezioni. Ma c’era stata l’ispezione congiunta loro e della dogana che non aveva rilevato alcuna non conformità.

Mi feci una idea dell’importanza di quella fantascientifica macchina che per me era una fotocopiatrice, e mi spiegai la ragione di tutte quelle palline della macchina da scrive. Ogni reparto che si rispetta ha un proprio stile nel redigere una comunicazione o lettera.

Ma queste sono solamente mie supposizioni del tutto personali.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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