Negli USA il problema dell’influenza aviare si sta rivelando serio: (Reuters) 21 stati della confederazione sono toccati, oltre 40 milioni i capi, tra polli, tacchini ed altre specie volatili, eliminati, il ceppo è diverso da quelli che hanno causato infezione negli umani in asia, africa e europa. Cuba fa parte dei 12 paesi che hanno posto un bando all’importazione di carne e derivati di carne di volatili dagli usa. Anche i 10 maggiori importatori di carne di volatili dagli usa hanno imposto delle restrizioni. Ho letto inoltre che anche negli usa vi è una campagna per non impiegare antibiotici auxinici (che favoriscono la crescita) nella fase di allevamento. Significa usare gli antibiotici per prevenire e direttamente favorire la crescita e NON per curare. Mentre per l’influenza occorre solo implementare misure igieniche e attendere, per il secondo motivo, che secondo proprio non è, è lo stesso caso del pollo brasilero. Le regole del libero commercio debbono essere le stesse altrimenti non è libero commercio. Questa semplice regola sta alla base del libero scambio. Nel caso specifico i volatili europei non vengono allevati con impiego di antibiotici auxinici e quindi varrebbe l’importazione di volatili europei negli usa che non avviene perché gli usa sostengono che la UE adotta regole non esattamente come le loro; ma dato che gli usa impiegano sostanze e metodi che UE non ammette, deve essere vietata (principio di reciprocità) l’importazione di carne e derivati di volatili americani. In nome del principio della libertà degli scambi. E questo vale per gli antibiotici auxinici, per l’impiego di ormoni o altre sostanze, per l’impiego di merda di pollo per alimentare i bovini da carne. Il libero scambio commerciale DEVE presupporre le stesse regole.

Così non è.