agisci in piccolo ma pensa in grande esempio 2

agisci in piccolo ma pensa in grande esempio 2

Nessun commento su agisci in piccolo ma pensa in grande esempio 2

Ci hai parlato dell’importanza dell’agire in piccolo e del pensare in grande, ci fai un esempio pratico per non avere dubbi sulla condivisione e sulla visione?

D’accordo. Vi faccio l’esempio che ho vissuto e della parte che conosco di quanto vissuto. I conigli verso il 14 e sino al 30 giorno hanno la criticità dell’enterite enzootica. Diarrea e morte. E’ una delle criticità delle fasi che ogni specie vivente ha. Il coniglio viene alimentato al 100% ad alimento finito, un alimento bilanciato in pellet (310.000 tonnellate/anno fonte Assalzoo 2023). Per avere una visione più dettagliata vi consiglio Le Lapin dans le Monde di N. Colin e F. Lebas, a pagina 290, nella tabella 42.7 riscontriamo che l’Italia produce (o produceva in quel tempo) 300 milioni di tonnellate di carne di coniglio. Una produzione molto importante nel mondo! Vennero da me tre tecnici di ditte molto importanti nella produzione di alimenti per conigli.

– La situazione è fuori controllo. Nella fase dell’enterite enzootica è un caos. I conigli muoiono e viene usato di tutto. Si è perso il controllo.

– E perché lo dite a me? Perché non all’Associazione ed al Ministero?

-C’eri anche anche a Piacenza con il Direttore del Ministero, il dr. Buratto e il Prof. Piva, organizzata da Assalzoo. La situazione era la stessa e ci hanno detto che non si poteva fare niente. Che l’Italia aveva le mani legate. Devi trovare un modo per intervenire e fare chiarezza. Noi vogliamo lavorare nella trasparenza e nella chiarezza.

Conoscendo il settore, avevo solo delle certezze: primo della difficoltà che andava avanti da almeno dieci anni, secondo non sapevo assolutamente come e cosa fare, terzo il timore di suscitare malumori e invidie sicuro che la gratitudine nel settore proprio non aveva alcun valore. Nella riunione a Piacenza le mani legate erano relative al possibile blocco delle esportazioni di prodotti trasformati e dal fatto che per la gran parte di Europa il coniglio era un animale per la caccia.

-Siete d’accordo solo voi oppure anche gli altri?

-Siamo qui e rappresentiamo tutti i tecnici cunicoli.

-Ma posso dire ufficialmente che parlo a nome di voi produttori? Me lo scrivete?

-Ecco il rapporto non ufficiale con la firma di almeno 20 tecnici di produttori di alimento per conigli. Utilizzalo. Dai, provaci. Abbiamo bisogno di poter utilizzare la Zinco Bacitracina in modo chiaro e trasparente, altrimenti ci distruggiamo tra di noi.

-Urca!

Marcello, Sandro, Paolo, Marco, Fabio, Carmelo, Stefano e i due Roberti: dai racconta.

Agire nel piccolo. Ma qui eravamo già nel grande. Conoscevo il Professore Umberto Scapagnini, Presidente delle Attività di Ricerca della UE e gli chiesi di aiutarmi, preavvisai il Direttore del Ministero che lo avremmo visitato, e già con questi primi atti, mi ero inimicato una gran parte di persone che prima o poi me l’avrebbero fatta pagare.

Alla riunione al Ministero fu Umberto che usò la chiave giusta: O fate una sperimentazione come si deve oppure significa che siete d’accordo che il settore venga gestito in questa maniera, senza alcun controllo, e l’Italia è tra le prime produttrici mondiali!

Mi venne chiesto di essere certo che le parti fossero consapevoli di quanto si stava preparando e ci voleva l’accordo serio e professionale di tutti perché il tutto sarebbe stato controllato in tempo reale. Feci dei gran viaggi, i Tecnici si misero a disposizione e si mise a punto una mappa da confermare per arrivare all’impensabile sperimentazione. Si dovevano sentire le Regioni (Lombardia favorevole, Veneto favorevole, Piemonte dubbioso, Emilia contraria, altre Regioni fortemente contrarie sia come Regione che come ASL). Dividemmo i compiti: Sensibilizzare le varie ASL, gli Istituto Zooprofilattici (Lombardia, Veneto, Piemonte, Abbruzzo); mettere a punto un disciplinare per il controllo delle produzioni di alimento contenente il prodotto da sperimentare e per il controllo dei lotti seguenti, al fine di non superare la soglia della contaminazione: < 1 ppm; mettere a punto la formazione degli allevatori: nell’impiego dell’alimento da sperimentare diviso dall’alimento normale, dall’identificare i conigli che partecipavano alla sperimentazione al fine di poterli controllare al macello. Inaspettatamente si creò un clima di collaborazione, ognuno voleva far seriamente la propria parte. Addirittura l’associazione del Coniglio Veneto si candidò per scegliere gli allevatori che avrebbero fatto parte della sperimentazione, scartando quelli di cui non ci si poteva fidare per le loro procedure non sempre chiare. Morale il Gruppo di Lavoro raccolse il consenso di ogni tappa dei partecipanti della filiera.

-E l’agire nel piccolo? Da parte nostra rivedemmo la diluizione. Si doveva utilizzare una particolare Zinco Bacitracina (doveva avere un tenore di Zinco > 6,7% ed una attività di Zinco Bacitracina tra 150 e 180 grammi/kg) dovevamo essere certi per la dispersione e la stabilità della stessa che vi fosse uniformità e che non vi fossero delle emissioni. Quindi lavorammo sul piccolo del piccolo, rivedendo tutte le specifiche, sapendo bene che non si trattava della Zinco Bacitracina perché l’impianto non conosce i nomi, la conoscenza delle specifiche era il vestito per qualsiasi altro ingrediente nutrizionale, terapeutico, nutraceutico.

-Questo cosa significa?

-Che stavamo lavorando per rivedere le specifiche per qualsiasi ingrediente che doveva miscelarsi con un coefficiente di variazione del titolo < 5% e non doveva lasciare residui nell’impianto e consentire, dopo una lavorazione destinata a specie non sensibile di scomparire < 1 ppm. E’ chiaro?

-Non ancora. Cosa significa che l’impianto non conosce i nomi?

-Un impianto funziona per fisica e chimica, le specifiche che andavamo a rivedere sarebbero state utili per qualsiasi microingrediente che avrebbe dovuto entrare nella produzione dell’alimento ed essere verificato, in tempo reale, ogni lotto, e, finita la sequenza della produzione di alimenti per la sperimentazione, dopo un lotto da destinarsi ad animali non sensibili, oppure agli stessi come fine di sperimentazione, i lotti successivi dovevano rispettare il controllo e risultare < 0,1 ppm.

– Che difficoltà incontraste? Chi fu di aiuto?

-I Responsabili di produzione per definire gli stress degli impianti per quanto riguarda la temperatura. La temperatura massima era stata indicata in 85°C, noi mettemmo la specifica di controllo a 100°C. La compressione. Tutti i responsabili degli impianti ritenevano 1,5 massimo 2 tons/cm2 sufficiente. Noi mettemmo la simulazione dello stress a 5 tons/cm2. La dimensione del lotto e la durata di miscelazione non fu problematica, gli alimenti erano prodotto da maestri. Anche la granulometria media e la densità non rappresentò un problema (variazioni da 450 a 650 micron). Vi era sufficiente conoscenza ed esperienza.

-Ci fu una difficoltà particolare?

– La diluizione tecnologica. Una criticità nella produzione dell’alimento industriale e/o per autoconsumo è la ripartizione. La ripartizione è l’operazione del prelievo della quantità necessaria da un sacco o da una cellula. L’operazione può essere manuale o automatizzata, ma la quantità che viene prelevata deve essere rappresentativa del teorico e se è una diluizione di ogni ingrediente. In ogni frazione della diluizione vi deve essere la quantità teorica dell’ingrediente altrimenti diventa difficile rispettare la distribuzione. Se la diluizione non è tecnologico, quindi non vi è la certezza che in ogni frazione vi sia la quantità dell’ingrediente si genera una incertezza. In un sacco o in una cisterna la demiscelazione per percolamento, vibrazione, segregazione, è continua e solo la diluizione tecnologica risolve questo problema. Ma deve essere messa a punto molto bene. Non è facile per niente.

-Ci riusciste?

-Ognuno di voi deve sapere che tutto doveva riuscire perché una sola non conformità avrebbe stoppato la sperimentazione.

-Il controllo degli animali al macello non creò dei problemi.

-Fu un aspetto tranquillo per il poco assorbimento dell’ingrediente e per il tempo che trascorreva dalla fine della sperimentazione alla macellazione.

Vi consiglio di leggere il testo dell’ordinanza del 7/5/2002 e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 137 del 13 giugno 2002. Vediamo insieme i punti dell’ordinanza, vale a dire i paletti, perché anche una sola non conformità avrebbe stoppato la sperimentazione ed ogni paletti doveva essere rispettato anche per salvaguardare le esportazioni e le attività di trasformazione dei prodotti. Chi voleva partecipare alla sperimentazione doveva impegnarsi a rispettare i punti per sé e anche per permettere agli altri di continuare la sperimentazione. Vediamo i punti:

  • Individuare gli allevamenti che intendono partecipare alla sperimentazione. Questo punto venne gestito da Coniglio Veneto e le associazioni di coniglicoltori, con l’impegno a tenere le registrazione dell’alimento in entrata, di quello utilizzato, della individuazione dei conigli e della segnalazione al macello. Le associazioni comunicavano al Ministero ed alle ASL e Istituti Zooprofilattici di competenza le quantità di alimento sperimentale ricevuto, somministrato ed il numero dei conigli inviati ed a quale macello, per permettere in tempo reale i controlli, che vennero puntualmente eseguiti.
  • Specifici Veterinari che intendevano partecipare alla sperimentazione. Ogni Veterinario interessato si impegnava a predisporre una scheda di formazione per l’allevatore. A diagnosticare e verificare la diagnosi, come da testo dell’ordinanza.
  • Siti di produzione di alimenti. L’impegno era di verificare la corrispondenza del teorico e la stabilità e omogeneità della dispersione e la contaminazione indesiderata. Noi, che producevamo la diluizione sperimentale informavamo il primo giorno del mese lavorativo al Ministero ed alle competenti Regioni, ASSL, Istituti Zooprofilattici le quantità ed i lotti inviati a ciascun sito, per prelevare i campioni in tempo reale ed inviarli, sempre in tempo reale all’Istituto Zooprofilattico di riferimento, che si era impegnato a dare con urgenza il risultato delle determinazioni.
  • Farmacovigilanza e farmacosorveglianza. Quantità modo di conservare, modo di utilizzare, documentazione relativa.
  • Indagine persistenza del principio attivo nelle carni: macelli. In base alle comunicazioni delle Associazioni i controlli avvenivano in tempo reale.
  • Tracciabilità: Report mensili.
  • Monitoraggio farmacoresistenza indotta. Si è richiesto ai Medici Specialisti del Lavoro di verificare eventuali anomalie nella salute dei manipolatori ed utilizzatori.

Cribbio! Questi sono dei paletti molto difficili. Non crediamo che nella nostra vita professionale potremo assistere ad una indagine così dettagliata.

– Abbiamo visto i punti e adesso vediamo i risultati:

  • La sperimentazione inizio il 7 maggio del 2002 e terminò il 31 dicembre del 2006, quando, sulla base dei risultati della sperimentazione noi ottenemmo l’AIC relativo al Bacidox.
  • Quantità di premiscela sperimentale prodotta: kg 730.275
  • Numero dei lotti di premiscela sperimentale prodotti: n. 610
  • Numero dei siti di produzione dell’alimento sperimentale: n, 35. Non tutti i siti vollero partecipare alla sperimentazione. Vi era una certa ritrosia ad avere fra i piedi dei funzionari regionali, delle asl, degli Istituti a controllare. I siti furono 35: 12 in Emilia, 10 in Lombardia, 1 in Abruzzo, 1 nelle Marche, 3 in Piemonte, 1 in Sicilia, 2 in Umbria e 5 nel Veneto.
  • L’alimento sperimentale prodotto fu di 146.055 quintali.
  • Numero degli addetti alla utilizzazione dell’alimento: 70.000.
  • Numero dei conigli entrati nella sperimentazione e macellati: 70 milioni.

-Ricribbio, che numeri.

-Ma manca un ultimo dato: il numero delle non conformità, malgrado tanti bastian contrari, fu ZERO. Fu un successo, ma la gratitudine non fa parte del bagaglio del settore.

-E vedere in grande? Su questo punto cosa ci puoi dire?

-Andate oltre al problema dell’enterite enzootica, se in 35 siti di produzione, con tutti i controlli in tempo reale non ci sono state non conformità significa che le specifiche sono importanti, da migliorare, ma danno sicurezza, per qualsiasi microingrediente. Questo è oceano. E noi abbiamo partecipato.

-E non con una parte da attori di spalla.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

Related Posts

Leave a comment

Back to Top