cultura – le persone passano ma il settore resta.
2024-12-23La cultura del settore è importante.
Non posso stare al sole perché sono raffreddato ma possiamo conversare a casa mia a Melide. Mi ricordate che mi piace parlare di marketing o roba simile. Non mi piace parlare, mi piace confrontare i casi reali che succedono nello svolgimento delle attività e che riguardano disparati campi, legati ad un filo rosso, l’interesse per il settore e l’attività.
Vi racconto una lezione che mi diede Roberto Amosso. Siamo nel decennio 1980. Avevamo messo in piedi le argomentazioni per la promozione dei conservanti a base di acidi, contraddisti dal marchio Cer (cereali) Qual (qualità). A quei tempi tutti usavano, acquistandoli dai Consorzi Agrari, dei sacchi che una risorsa spargeva sul camion che veniva caricato durante il raccolto. I sacchi erano fabbricati da Carlo Erba che aveva il monopolio di questo tipo di vendita. Noi entrammo nel mercato con dei liquidi a base di acidi che venivano spruzzati, anche automaticamente. E’ stato il primo brevetto Doxal, lo SPRAYDOX, una macchinetta che automaticamente spruzzava la dose esatta per il carico del raccolto e poteva venir collocata sui mezzi che facevano la raccolta per conto di diversi agricoltori. I Consorzi avevano visto l’innovazione e volevano mantenere il controllo della vendita dei prodotti attraverso la loro potente e politicizzata organizzazione. E qui inizia la lezione di Amosso. Viene a Correzzana e chiede di riunirci perchè ha un rapporto da fare proprio a me. Siamo in cinque, sei con Amosso.
Flavio, ci hai riempito la testa con la catena del valore, con i fattori critici di successo, con gli americani. C’erano due funzionari dei Consorzi che volevano avere delle conferme per le formulazioni di Cerqual, per poter avere i prodotti con loro marchio. Dato che volevano vedere in pratica, gli dissi che stamattina sarei dovuto andare ad Alessandria da Brusaschetto, nostro venditore in quella zona, e, se volevano, potevano assistere di persona. Arrivammo alle 8,30 presso l’allevamento. Brusaschetto, come sai è alto 1,80 e pesa 120 kg, era già presente con i sui calzoni corti, i pantaloni stile friulano con le bretelle, ed il viso di quel bel rosso con il sorriso stampato. Aveva in mano il solito flacone con le ciliegie sciroppate. “Aspettate che vado a salutare la Signora.”. Andò in casa e seppe che l’agricoltore stava arando. Si avvicino al campo, sul fondo girare un trattore. Io e i due funzionari, seppure ad una decina di metri, andavamo dietro a Brusaschetto che si avvicinava al campo. Io e i funzionari parlavamo delle varie possibilità di collaborazione e stavamo bene attenti a tutte le mosse di Brusaschetto. Quando il trattore si stava avvicinando Brusaschetto fece dei grandi gesti. Poi cominciarono ad urlare in stretto dialetto, credo alessandrino. Il senso era: Chi sei? Chi siete? Sono Brusaschetto per gli antimuffa. Ah, quello del veleno! E l’agricoltore alzando il pugno si allontanava continuando ad arare. Io e i funzionari retrocedemmo in quanto la parlata non ci sembrava molto amichevole. Il trattore passò almeno altre 3 volte e tutte le volte erano grida e minacce, mentre Brusaschetto parlava ridendo. Dopo circa 30 minuti il trattore di fermò e l’agricoltore scese urlando: Voi siete quello dei veleni. Cosa siete andate a fare in casa. E chi sono quei tre in fondo) Andate che ho tanto lavoro. Brusaschetto lo osservò poi disse: Ma ci siamo visti al mercato, lei sa che i prodotti vanno bene e si risparmia tempo e fatica. Quei signori sono con me. Mi dica ne vuole due 0 cinque quintali? E l’agricoltore: me ne mandi tre.
Brusaschetto lo salutò ma un pò seccato. Poi si avvicinò e ci salutò dicendo: Visto?
Andammo in un bar e ci mettemmo d’accordo che ci saremmo visti nei loro uffici. La Federconsorzi fece un contratto con un marchio proprio.
Amosso aveva voluto farmi osservare che nella pratica tutto quanto raccontavo delle tecniche di argomentazione ed contro argomentazione erano aria fritta.
Brusaschetto, ti rivedo come personaggio. Dovunque tu sia sii in pace. Mi mancano le tue ciliegie sotto spirito.
Roberto Amosso riposa in pace anche tu.
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