La dispositiva allora diventa chiara.
- Le cellule inattivate (CI) non crescono in quanto sono inattivate.
- Il Lattobacillo esaminato (LT) ha, in questo caso, la crescita di 3.
- Le cellule di lievito vivo (LV) hanno la crescita di 6.
- LT+CI = 9. Quindi 9-3 = 6. Questo valore è dato dalla bioattività di CI nei confronti di LT.
- LT+CI alla temperatura di 90°C = 7. In questo caso la bioattività di CI nei confronti di questo ceppo di LT è 7-3=4. Si dovrebbe verificare la crescita di LT, da solo, a temperatura di 90°C.
- LT+LV = 6. Quindi non vi è alcuna bioattività. Cresce esclusivamente LV.
Le determinazioni vengono illustrate con due metodologie.
..\certimeat 2017\Bioattività dimostrazione.docx scatole Petri
..\certimeat 2017\relazione floridi in word 2004.doc Nefelometria
Eravamo rimasti al fatto che avevamo ben capito il 2° test scientifico del Prof. Riemschneider. Chi lo aveva capito e bene è stato certamente il dr. Licinio Buratto.
Il dr. Licinio Buratto era Medico Veterinario, era il Direttore dell’Istituto Zooprofilattico del Veneto, Sezione di Treviso. Treviso era la provincia con la maggior densità di specie animali quali: polli da carne e da uova, tacchini, faraone, conigli, vitelli. Il dr. Buratto amava la propria attività, la squadra che collaborava con lui eseguiva > 100 antibiogrammi a settimana. Lui personalmente voleva conoscere degli allevamenti la genetica, le modalità di allevamento, gli attrezzi, gli spazi, l’aria, l’acqua, era impegnato in riunioni di informazione e formazione ai Veterinari, ai Tecnici ed agli allevatori del suo territorio. La collaborazione con me era focalizzato a due cose, per lui importanti: 1) ricevere campioni di antibiotici recenti o anche in dirittura di approvazione in qualsiasi parte del mondo, 2) ricevere delle “pastiglie” per singolo antibiotico o miscele con delle % da lui fissate, e questo era il compito di Grabitz. Il dr. Buratto aveva notato che in tutti gli allevamenti dove consigliava la somministrazione di cellule inattivate, liquide o adsorbite, poteva verificare una maggior resistenza alle malattie e ad una minor virulenza degli agenti patogeni. Le sue osservazioni erano correlate a delle cifre storiche delle malattie (una specie di primitivo foglio excel) e dei + che caratterizzavano l’ampiezza della risposta negli aloni delle colture.
Il dr. Buratto volle verificare con un test empirico la sua convinzione. La sua relazione è datata 15/5/1989. La prima considerazione che dobbiamo fare è di meravigliarci della passione e della curiosità scientifica del Tecnico che operava nel bel mezzo di un universo antibiotico centrico.
Leggiamo l’incipit: L’obiettivo del test è di verificare la “Capacità del Saccharomyces Cerevisiae di conservare e replicare il Lactobacillus acidophilus autoctono nel lume intestinale in polli da carne alimentati con mangime additivato di Thepax Dry”. Sottolineo la ricerca delle parole.
La conclusione: Thepax Dry, impiegato nella alimentazione dei volatili, è dotato di peculiare e spiccata attività biostimolante l’impianto, la conservazione e la replicazione di lattobacilli nel lume intestinale.
Aveva capito bene la prova in vivo? Io dico di sì.
Fa specie leggere, dopo il 2013, quando si è scoperto il microbiota, la sua entità, la sua importanza, che già nel 1989 il dr. Buratto indicava nelle cellule inattivate la capacità di stimolare la flora simbionte dell’allora sconosciuto microbiota. Pochi avrebbero oppure ancora oggi hanno la capacità tecnica e la curiosità professionale di gettarsi oltre.
..\certimeat 2017\Dossier THEPAX_Test biologico sperimentale inteso a verificare l-attivit’ del Thepax Dry nell-alimentazione del pollo da carne.pdf
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