il poco, il nulla, il senso

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Sul Lungolago Motta ci si trova in modo differente della Biblioteca di Locarno. In questo periodo, che la Zambrano definiva come tempo oscuro, è percepibile l’affannosa corsa per riempire il poco o, addirittura il nulla e diventa visibile il non senso.

CB: Ieri hai fatto cenno alla woke e cancel culture. Definiamo meglio il perimetro.

F: Quando si va oltre il limite diventa difficile definire il perimetro. Tommaso d’Aquino dava e dà ancora a chi ci riflette, la massima: “La Grazia non distrugge la Natura, ma la perfeziona.”. La Grazia è lo stato superiore di ogni individuo, che vivendo serenamente, ha il culto delle proprie radici, e di ciò che, malgrado tutto, ha fatto e fa, pur sapendo di essere limitato, ma che può sempre migliorare. Lui e anche gli altri. Tra la Natura e la Grazia non esiste un fossato, una frattura, ma un insieme di passaggi, di passerelle, di agganci che aumentano la congiunzione, la ricerca della perfezione.

CB: Quali sono gli stati, visto che parli di superiore?

F: Dobbiamo leggere e rileggere e criticare il recente libro Pascal et la proposition chrétienne di Pierre Manent ed avremo modo di approfondire i dettagli. I tre ordini, mi pare, postulati da Pascal sono l’ordine della Carne, ordine dello Spirito e l’ordine della Carità o Saggezza. I primi due ordini sono quelli esaminati dalla cultura storica: le civiltà egizia, assiro babilonese, i presocratici, i socratici, i peripatetici, la civiltà romana, la calma e chiara ponderazione dell’età di mezzo. L’ordine della Carne è dominato dalla cupiditas, dall’ottenere qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo, senza alcun freno morale, sino all’annientamento. Il secondo coltiva l’Intelligenza ed è comandato dall’orgoglio, da io che so, e tu che ignori, senza tener conto che più sai meno sai. In questo ordine si coltivano le virtù naturali e filosofiche, ed è irrimediabilmente contaminato dall’amor proprio. Il senso dell’essere e dell’operare, lo troviamo nell’ordine nell’ordine della Carità che instaura in noi stessi la saggezza attraverso l’umiltà che apre il proprio cuore alla Grazia. Solo allora possiamo dare il senso alla nostra temporanea presenza ed ai nostri atti. Amiamo, ci amiamo, e ci sentiamo amati. Rafforziamo il senso dell’esserci qui e ora.

CB: Quindi senza il senso dovuto alla Carità non perfezioniamo la Natura, ma siamo complici nella distruzione.

F: Dici bene. Da qui, senza il senso del nostro essere e della nostra temporanea presenza, dominati dalla cupidigia e dall’orgoglio rincorriamo continui spazi, voglie, desideri, azioni di qualsiasi genere, senza una costruzione, da qui il senza perimetro. Le parole le dobbiamo continuamente elaborare per dare un senso a quanto diciamo, la storia, il passato ci fa terrore, in quanto non lo sapremmo rifare, e ci soffoca, in quanto ci annichila il nostro poco o nulla, che difendiamo come conquiste eroiche. Ci si sente eroi nella distruzione delle parole, dei simboli, delle idee, degli usi, nel essere assolutamente contro verso gli altri, nel gridare che solo noi sappiamo ed abbiamo ragione, qualsiasi cosa facciamo e come la facciamo, sen za alcun limite, senza alcun freno. Se poi esaminiamo le opere, resta poco o nulla, l’effimero svanisce.

CB: La ricerca continua della differenziazione, dello staccarsi da ogni altro per definire meglio ciò che siamo in questo momento. Differenza della differenza della differenza. Sono d’accordo, è inutile cercare di delineare un perimetro in una situazione simile. E vale lo stesso per i saccheggi e le rapine dei migranti, dei giovani, dell’innalzamento delle azioni senza senso: stupri, omicidi.

F: Se io e te fossimo fuggiti da una situazione invivibile, ti ricordo il reddito medio di 500 dollari per anno, e dopo mille peripezie avessimo raggiunto, con un barchino, nel cassone di un tir, celati da un carico di banane, quasi fossimo eroina o cocaina, la meta prima del percorso di fuga, e, una volta arrivati, fossimo tenuti o vivessimo in una situazione peggiore di quella da cui siamo fuggiti, ma accanto ad una situazione migliore, che faremmo? Entreremmo nel supermarket o nella bottega ad acquistare? Ma no. Organizzeremmo un attacco, sfasciando, facendo confusione, per depredare, un posto, una merce, un corpo. Siamo nell’ordine della Carne. Non c’è alcun limite, e la situazione degradante andrà sempre peggiorando.

CB: domani inizio il libro.

F: Buona lettura, il mio non è ancora arrivato. Vado a vagolare tra i miei 4.000 libri per scegliere l’amico con cui passare il 15 di agosto.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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