DECONSUMO
2024-11-04i consumi calano un pò in tutto il mondo. Le ragioni?
Domenica in Piazza Grande, sole e freddo, coperta sulle ginocchia.
S. Flavio perché hai fatto una proposta relativa alla coprofagia?
F. Non voglio paragonarmi alla modesta proposta, mi pare che si trattasse dell’Irlanda, che intravedeva la possibilità di mangiare la prole quale rimedio per la povertà. Ma l’idea mi è venuta dalla necessità di far entrare negli usi sostanze esotiche e aliene, sino ad oggi, del nostro mondo. Ma sono molte le innovazioni a tale scopo, tutte rivolte alla dissacrazione di quanto ritenuto importante: religione, credi religiosi, abitudini morali e sociali, alimenti.
D. Ma il tutto è esploso per i grilli e le larve?
F. No vedete non c’è un momento in cui è esploso il tutto. Sono diversi i punti di partenza. L’arresto di un latitante senza manette, gli schiavettoni a Carra, il ricordo di me portato con un guinzaglio e i cinturini di pelle, come fossi un cane, per il terzo piano a Milano, con mia moglie invitata, guarda caso senza alcun motivo, solo per farla assistere alla mia passeggiata con due guardie avanti e indietro, giusto per la pubblicità. E l’incontro con Enrico T. dietro la sua scrivania, tronfio, ma con una faccia da stronzo, con anche l’occhio sardonico. E si passava la lingua sul labbro superiore e inferiore, sorridendo soddisfatto di una gioia interiore: era il protagonista sulla scena e vedeva una folla di spettatori che avevano occhi solo per lui, un vero stronzo. Da qui la mia mente che va all’esterno, lascia quella situazione infamante, per fare la considerazione sulla coprofilia, perché solo un coprofilo si passa e ripassa la lingua sul labbro e poi muove le mandibole quasi ad assaporarne il gusto, essendo uno stronzo. Ed è coprofilo in quanto sa e vuole essere stronzo, e si assapora, manifestandomi con chiarezza la sua coprofilia. E poi in seguito una discussione con dei vegetariani duri e puri e con qualche vegano convinto, che mi attaccava in quanto operatore zootecnico, e mi attaccava con gusto. Per poi sentire alcune vegane dure e pure magnificare la spermatofagia, con dettagli anche alquanto inopportuni, ma per me ridicoli, che, anche loro, mi trasportavano altrove.
D.S. Ma Flavio, che stai dicendo?
F. La proposta viene dalla constatazione che è un bisogno sociale quello di trovare delle soluzioni che permettano a tutti la sopravvivenza. L’oro marrone della UE sono le deiezioni umane. Ed è anche l’unica maniera per preservare la storia. Ho citato il panda e nel libro di Jean P. Henry, insigne microbiologo, conferma che il panda madre (la panda?) fa un impasto delle proprie feci per darle alla prole per costituire il microbiota ed anche il microbioma (la storia delle cellule che permettono la sopravvivenza delle specie). E sono coprofagi una gran parte degli insetti, che costituiscono la massa più numerosa degli organismi, ed anche le cellule del microbiota, i cani, le scimmie, gorilla in primis, ed i pesci, e molte altre specie, per non parlare dei vegetali che si nutrono di deiezioni, altrimenti l’alternativa è chimica a tutto spiano. Così ho pensato che l’assumere, il consumare le deiezioni della propria famiglia in primis, dei parenti, dei vicini, sia uno dei pochi modi per conservare la memoria. Memoria tanto vituperata e scarnificata dalle istituzioni comunitarie. Conservare la memoria è un dovere. E’ necessario tornare ad essere carbonari. Tutti intorno ad un tavolo. Il menù, magari, lo scegliamo cum grano salis.
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