In Ascona è ancora possibile prendere un caffè nel minuscolo giardino. Hai parlato di microbiota e di maggiore attività del microbiota ma questo che importanza può avere? Il microbiota (Henry: La mécanique du vivant) è una organizzazione di 1000 miliardi di batteri che provvedono alle necessità ed ai fabbisogni dei 100 miliardi di cellule dell’organismo. Detto questo il microbiota deve essere considerato come la più potente fabbrica di sostanze eubiotiche e antibiotiche che disponiamo. La maggiore attività del microbiota significa avere una fabbrica più performante. Negli anni ’60, è sempre Henry che lo riferisce, le cellule batteriche dell’allora chiamata flora intestinale, erano ritenute dei sacchi vuoti. Oggi si scopre che è una organizzazione, avida, strettamente coesa, che si adatta all’ambiente. Personalmente ritengo che dobbiamo scoprire che il fattore chiave è l’informazione tra tutte le cellule del microbiota e tra queste e le cellule dell’organismo. In ognuno dei due sensi, in continuazione, senza alcuna sosta. Ho avuto a che fare con tecnici di alto profilo, ed ognuno di loro era patogenocentrico. Voglio dire che sino a 10 anni fa si è sempre pensato che la flora batterica doveva essere in un certo modo tenuta a bada con dei trattamenti antibiotici di alto, medio e basso (auxinici) profilo. Abbiamo ricavato degli antibiotici da ceppi batterici, e da cellule della flora, ma poco ci siamo interessati della produzione endogena del microbiota, poca attenzione abbiamo dato al potenziale davvero stupefacente della comunicazione intracellulare. Cosa vuoi dire in poche parole?
Gli esempi che porto sono: quando abbiamo avuto una indigestione, non appena accenniamo alla sostanza che ci ha procurato, una volta, l’indigestione, avvertiamo un senso di repulsione: è il microbiota che ci manda il segnale di repulsione. Quando dormiamo facciamo dei sogni, ma da svegli non continuano i sogni? Le ricerche sull’informazione del microbiota si faranno scoprire una quantità ancora sconosciuta di sostanze antibiotiche: ogni cellula se le crea per difendersi ed è un sapere che risale a 2 miliardi di anni fa e si è accumulato nel tempo. Ma, e questo è per me entusiasmante, scopriremo una infinità di informazioni eubiotiche: informazioni riguardano le emozioni: gioia, euforia, contentezza, tedio, noia, fatica, forza, capacità di resistere, concentrazione, e tutte le altre sfumature. Basta un odore, un rumore, un leggero cambiamento nell’ambiente circostante perchè le cellule del microbiota e dell’organismo, si adattano, e prevedono anche i fabbisogni che avremo nel futuro prossimo con l’obiettivo che ogni cellula dell’organismo sia in grado di difendersi e di svolgere il proprio lavoro, ed anche di tutta la manutenzione di questa enorme struttura. Il tutto è dentro di ogni organismo vivente. Per me il test sullo xenopous laevis daudin mi ha mostrato la potenza del microbiota, quando tutti blateravano e molto timidamente di flora batterica intestinale. Ho avuto la possibilità di verificare la potenza dell’aumento della attività del microbiota confrontando il microbiota in condizioni normali ed il microbiota svegliato ed acceso, con voglia di fare e di strafare. Allora ti rendi conto di come ogni organismo, e mi riferisco a quello umano, in particolare, ha pochi contatti con il proprio microbiota, non ascolta i segnali che continuamente arrivano, e cerca degli apporti esterni che intralciano l’attività del microbiota stesso, lo occupano in attività di manutenzione, di pulizia, di eliminazione. E’ tutto un universo da scoprire.
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