Fenomeni di complessità organizzata

Fenomeni di complessità organizzata

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Ho riletto Nobel Memorial Lecture, tenuta l’11 dicembre 1974 a Stoccolma e raccolta in Les Prix Nobel en 1974, Stockholm 1975. Riporto alcuni incisi cercando di non cambiare il senso delle frasi, sarebbe davvero una buona cosa leggere l’intera Lettura.

A differenza di quel che avviene nelle scienze fisiche, in economia, e in altre discipline che si occupano di fenomeni essenzialmente complessi, gli aspetti degli avvenimenti di cui tener conto, sui quali possiamo avere dei dati quantitativi, sono necessariamente limitati e possono non essere quelli importanti. Mentre nelle scienze fisiche generalmente si ritiene, forse a ragione, che qualsiasi fattore importante che determini gli eventi osservati sarà esso stesso direttamente osservabile e misurabile, nello studio di fenomeni così complessi come il mercato, che dipendono dalle azioni di molti individui, tutte le circostanze che determineranno l’esito di un processo, difficilmente sono completamente conosciute o misurabili.….Le scienze sociali, al pari della gran parte della biologia, ma a differenza delle scienze fisiche, hanno a che fare con strutture essenzialmente complesse, cioè con strutture le cui proprietà caratteristiche possono essere mostrate solo con modelli costruiti con un numero relativamente ampio di variabili. La competizione, per esempio, è un processo che produrrà certi risultati solo se avverrà tra un numero abbastanza elevato di persone attive. Quando parliamo di fenomeni di complessità organizzata intendiamo dire che il carattere delle strutture che la mostrano dipende non solo dalle proprietà dei singoli elementi che le compongono e dalla relativa frequenza con cui si presentano, ma anche dal modo in cui i singoli elementi sono collegati l’uno all’altro.

Il microbiota, per quanto io conosca, è la struttura complessa per eccellenza, costituita, e sto parlando del mio caso, di 1000 miliardi di cellule che occupano uno spazio e si scambiano informazioni continuamente a velocità che neanche possiamo immaginare, e che si adattano, modulano, fanno si che, tutti gli apporti esterni: alimenti, acqua, aria, luce, rumori, emozioni, stati d’animo vengono convogliati ad un unico scopo: la vita dell’organismo che si forma, cresce, diventa anziano e poi muore, ed il microbiota troverà nuovi involucri per poter continuare la propria attività, dopo aver diretto ogni attività dal cervello a quello del più piccolo sotto insieme dell’organismo, in funzione del benessere di questa struttura organizzata. E tutto è collegato dalle informazioni continue tra tutti i componenti. L’esempio di quanto è successo nei girini nella prova sul vivo è emblematico della forza delle informazioni.

Per tale ragione, nella spiegazione del funzionamento di dette strutture (e per me il microbiota è la struttura complessa per eccellenza) non possiamo sostituire l’informazione sui singoli elementi con l’informazione statistica, ma possiamo richiedere, se dobbiamo trarre dalla nostra teoria previsioni specifiche sui singoli eventi, una informazione completa su ogni elemento. Nel caso del microbiota mi sono impegnato nell’aumentare l’attività dello stesso, un unicum irripetibile: una maggior attività mette in moto un numero incalcolabile di possibilità per l’organismo che riceverà quanto elaborato e/o quanto voluto dal microbiota stesso. Gli obiettivi restano la capacità delle difese della singola cellula e del microbiota in generale e dall’utilizzo del quantum (in particolare dell’alimento) viene apportato. Questo aspetto diventa ancora più importante per lo sviluppo sostenibile.

E’ un argomento che sto affinando in quanto mi hanno chiesto di illustrare il cammino sin qui percorso su questo tema specifico.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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