Microbiota: i buoni ed i cattivi
2021-03-17
Caro Alberto,
Ho letto e riletto alcune parti del libro di J. Snyder Sachs.
Ho trovato il tutto molto interessante.
Mi ha fatto anche piacere ritrovare a pagina 202 anche Xenopus Laevis Daudin!! Le mie personali conclusioni e convinzioni, anche come coinventore delle cellule inattivate, sono:
- La scelta di andare verso il lievito è stata intelligente.
- La scelta di inattivare le cellule (morte) e di stabilizzarle (integre), è stata fondamentale. Le cellule del lievito vivo non sono bene accetta ed sono dannose o quantomeno non utili per l’organismo. La cellula inattivata e integra, come da invenzione e miglioramenti della ricerca, porta con sé, oltre al contenuto, le specifiche: gastro termo e antibiotico resistenza. Ed anche (era l’ipotesi del Prof. Randolph Riemschneider) delle INFORMAZIONI che facevano e fanno da molla (il contenuto senza l’involucro integro della cellula non fa da molla!!). Per Riemschneider la molla era la riproduzione sessuale! Per i microbiologi di Pasteur la molla era in uno dei componenti della frazione purinica. L’ipotesi di Riemschneider la si ritrova anche nel libro., ed è l’ipotesi che più mi convince.
- L’attivazione del microbiota venne dimostrata da Riemschneider nei diversi test su Xenopus. Su questa capacità di attivazione della flora sono stati d’accordo tutti i tecnici di Pasteur che hanno collaborato con noi. Tutti riconoscevano che il test era possibile solo con Xenopus. Anche il Prof. Allen ne era convinto e strabiliato. L’attivazione aveva un fattore superiore a 2.5, attualmente un fattore superiore a 5.
- L’intuizione del Dr. Buratto era che la maggior attività del microbiota consentisse anche una riduzione dei danni provocati da qualsiasi intervento antibiotico e/o antibatterico. Meno distruzione del microbiota e sua capacità di ripristino più veloce e lo dimostrò con il test su polli. Relativamente a questo punto i tecnici di Pasteur, che ritenevano l’ipotesi del dr. Buratto fascinosa e incredibile, hanno voluto eseguire la prova scientifica su polli axenici. Questo test, che meravigliò e destò un grande interesse nel gruppo, dimostrò che l’attività delle cellule inattivate era rivolta esclusivamente verso i simbionti mentre non attivava i patogeni. Da qui la conferma che un microbiota attivo o superattivo è una fabbrica immensa per qualsiasi processo di sintesi e di fermentazione, capace di prodursi vitamine, enzimi ed anche qualsiasi tipo di antibiotico. Il non volerla attivare è un errore strategico. Il test scientifico è stato eseguito su polli axenici, senza microbiota e con una aggiunta di una precisa qualità e quantità di cellule di batteri, come da metodologie sperimentali approvate dal ristretto gruppo di lavoro dell’Istituto Pasteur, esperti in microbiologia.
- Ognuno di noi può verificare l’attivazione del proprio microbiota assumendo 2 cucchiai di minestra di cellule inattivate e stabilizzate: dopo 34-6 giorni VEDE la maggior attività del proprio microbiota, e se continua lo SENTE.
- L’impiego dell’antibiotico è una bomba atomica per tutti i batteri e seleziona sempre i più forti. Il dr. Buratto su questo punto ci ha insegnato davvero molto, con i suoi 50 antibiogrammi settimanali.
- L’impiego di probiotici (lattobacilli, bifidi) messi a punto anche modificandoli geneticamente è sempre un bene. Resta sempre la difficoltà dell’accettazione, di superare le barriere del microbiota (anche del quorum sensing). Questo mi è stato confermato dal Prof. Matteuzzi (allievo e delfino del Prof. Scardovi [Mr. Bifidus]):” il mio bifido non attecchirebbe nel microbiota di mia madre e viceversa. Stimolare l’attività del microbiota è un punto davvero fondamentale.”.
- La preparazione di probiotici e di batteri modificati invece di impiegare antibiotici è una delle strade maestre. Attenzione all’informazione. La velocità di crescita e la velocità dell’informazione tra le cellule del microbiota, sin dai primissimi tempi (hanno saputo sopravvivere in una atmosfera priva di ossigeno, utilizzando la luce come i vegetali, per dire di quali capacità di aggiramento delle difficoltà sono capaci), è un fattore da considerare sempre ed anche lo scambio di informazioni tra le cellule del microbiota e quelle dell’organismo. Sempre più nell’impiego di probiotici risulta importante disporre del booster sia per il probiotico esogeno e sia per il microbiota indigeno.
- Noi siamo arrivati a pensare che le cellule del microbiota e dell’organismo si comportino come noi, siamo noi invece che ci comportiamo, of course, come loro. In effetti noi, nel mio caso Flavio Veneroni, non esistiamo: andiamo, facciamo, operiamo, ci muoviamo, proviamo emozioni, dietro loro (microbiota) comandi. E sono cellule batteriche estremamente permalose e che possono, in qualsiasi momento, farla pagare alle cellule dell’organismo, fino a farlo morire, tanto loro si trasferiscono e continuano.
Resta una lettura, come La mécanique du vivant, de la cellule à la pensée, di J.P.Henry, Editore Albin Michel, da conoscere e consigliare.
Ti ringrazio nuovamente per il consiglio. La copia sarà sul mio tavolo di lavoro per chiunque voglia leggerla.
Jessica Snyder Sachs: I buoni e i cattivi – Edizioni Longanesi
Flavio Veneroni
Ascona 17/03/2021
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