Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Vengo dal leggere una breve riflessione di Jean Claude Casanova di Commentaire, concordando su un aspetto che sorprende. Il contrasto tra la malattia, nella sua semplice ed inesorabile brutalità e la stupefacente abbondanza delle analisi. Molti trovano in queste circostanze la conferma delle loro opinioni, hanno una risposta per tutto e annunciano dei cambiamenti radicali conformi alle loro aspirazioni. Non manca proprio niente: la globalizzazione, l’UE, il mercato, la finanza, il consumo di massa, il turismo, il clima, le compagnie aeree, i difficili conti per mantenere le spese dello stato, la crescita, l’inquinamento, le disuguaglianze, sarebbero la causa delle nostre malattie epidemiche ed il rimedio risiederebbe nella riforma dell’universo o il ritorno alla terra. Su questo punto non si può non sottolineare la comicità degli ecologisti che vedono nella pandemia la rivincita della natura nutrice, e questo è davvero curioso. Il virus, più naturale dell’uomo e che lo precede sulla terra (quale altra definizione di naturale?) appartiene alla specie mortifera.
Riconosciamo che i tempi sono cambiai e ci viene risparmiato la provvidenza, la penitenza, il peso dei nostri peccati e l’infamia dei nostri errori. Constato che le radici di queste attitudini sono sempre le stesse: da una parte la paura davanti alla malattia amplifica l’angoscia, e dall’altra parte, l’ignoranza delle cause e dei rimedi favorisce la mancanza di senso e la confusione di tutti i predicatori.
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