opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Ad Ascona un sole tiepido, l’aria fredda e coronavirus tutto intorno. Siamo riuniti e Davide insiste per mantenere la mascherina. La conversazione è su alcune domande poste per dare una valutazione di come una società viene valutata da un organismo che, si crede, referenziale. Tra le domande vi è quella relativa a “cosa fate se è a vostra conoscenza che un fornitore ha dislocato la propria produzione in un paese con bassi salari, se occupa dei minori, e se fa attività in nero?”. Io cosa penso? E’ una domanda veramente mal posta se mi sta a cuore veramente iniziare il percorso verso il sentiero della sostenibilità. E, personalmente, sono convinto che sia obbligatorio, per ognuno di noi, cercare di trovare questo sentiero, ma faccio attenzione alle scorciatoie false, o errate, o fuorvianti. Il costo del lavoro non è una variabile che sta ai primi posti nella decisione di una delocalizzazione. Mi dite che sto dando i numeri? Non lo penso. Ritengo che nella decisione vengono molto prima: 1) la fiscalità, talvolta la nuova location comporta delle facilitazioni fiscali notevoli, sia come entità che come durata; 2) la voglia di creare attività della società, talvolta vi sono Paesi che salutano con entusiasmo nuove attività; 3) il peso della burocrazia.
Davide farfuglia dalla mascherina: “Il peso della burocrazia? Ma cosa dici?”. Faccio due esempi. Il primo: Mauro lavora qui vicino a noi. Il giovedì mattina di due settimane fa, alle 9,30 aveva un appuntamento con l’ispettore del lavoro, anche se aveva fatto presente di essere l’unico addetto. Alle 9,30 l’ispettore arriva e Mauro lo accoglie con vicino il proprio revisore dei conti. L’ispettore prende il modesto fascicolo, se ne va su una scrivania e dopo 2 ore ha finito il suo lavoro facendo verbalmente due osservazioni: 1) riconoscere 1,2 franchi per chilometro, quale rimborso chilometrico, non va bene perché il massimo è 1 franco; 2) dato che Mauro ha compiuto 65 anni la sua ditta avrebbe dovuto versare 4.111 franchi in meno all’ufficio del lavoro. L’ispettore ha finito e saluta. Mauro, il suo revisore ed io andiamo a prenderci uno snack nella pausa. Al ritorno Mauro trova una email dell’ispettore con allegato il rapporto che conferma le due osservazioni. Il venerdì mattina alle ore 10, Mauro riceve l’email dell’ufficio del lavoro che conferma che debbono essere ritornati 4.111 franchi. Il lunedì mattina ore 9,30 il bonifico di ritorno per 4.111 franchi è sul conto corrente.
Davide, sempre farfugliando “Normale”.
Caro Davide eccoti il secondo esempio. Nel 2009, quindi 10 anni fa, ho avuto la necessità di verificare che la mia fedina penale fosse candida ed ho chiesto ad un amico legale, frequentemente presente nel Tribunale di provincia, di richiedere la mia fedina penale. Questi mi disse che veniva riportato come ancora in atto un processo legale che risultava, a me ed anche a lui, terminato con la totale assoluzione nel 2004. Ma, mi disse, l’amico, non è ancora arrivata la comunicazione dall’altra provincia, che distava e dista 30 km. Non credendoci e ritrovandomi il sabato mattina presso quel tribunale sono andato all’ufficio per il rilascio delle fedine. Qui una signora mi accoglie, si ricorda della visita dell’avvocato mio amico e mi spiega che “purtroppo dall’altra provincia non era ancora stata immessa nel computer la sentenza”. Mi meraviglio perché sono passati 5 anni. Mi sento rispondere “Che vuole farci, si vede che avranno un carico di lavoro enorme.”. Mentre la signora consulta il suo computer, io vedo che nell’ufficio vi è una bambina che sta disegnando. Mi avvicino e la bimba mi chiede di disegnarle un pesce, ma grande. Eseguo e lei colora, poi le suggerisco di mettere sotto il pesce una colomba così lo facciamo volare. Sorride ed è felice. Eseguo, mentre la bimba colora. Mentre sto finendo, la signora mi chiama: “Venga, ho visto che è una persona gentile. Anch’io mi sono permessa di fare una telefonata ad un collega dell’altra provincia. Lui ha verificato che la sentenza era definitiva e l’ha inserita nel computer, inviando alla nostra provincia la comunicazione. Io sono entrata ed ho collegato l’informazione al suo nominativo: ed ecco la sua fedina candida e stampata.”. Me la consegna apponendo dei timbri.
Positivo mi dite? NO, assolutamente non positivo. Se per avere un certificato per qualsiasi necessità devi incontrare una madre che si porta la bimba in ufficio, che la bambina abbia il pallino dei disegni, e che tu sia nella forma mentale giusta per darle attenzione, ti rendi conto che 5 anni di tempo non sono sufficienti?
Nella scelta dello spostamento di una attività entrano un mucchio di considerazioni, e, come detto sopra, oltre alla fiscalità (iniziale e per anche gli anni successivi) ed alla buona accoglienza, conta anche una burocrazia efficiente. Il costo del lavoro è sempre commisurato al costo della vita, e non è nel computo così importante. Se cerco la scorciatoia per ritrovare il segno del possibile sentiero della sostenibilità non devo giocare con i luoghi comuni. La sostenibilità è una cosa molto seria e merita il meglio della nostra professionalità.
Inoltre, se il fornitore lavora in nero, come faccio a venire a saperlo? Me lo dice lui? Iniziamo male.
Davide farfuglia “Ma tu hai sempre da dire. Non ti va mai bene niente.”. Mi chiede se ho del disinfettante perché deve andarsi a lavare le mani.
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