Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
In questo fine pomeriggio di settembre sul lungolago a Muralto, abbiamo parlato di relazioni e della perdita di valore delle relazioni personali e societali e della erosione del senso di identità, Chi sono io? In che società mi trovo a vivere? E se mi pongo queste domande come faccio a ritrovare un riposizionamento identitario ed a valorizzare le mie relazioni? Una relazione da valorizzare è quella societale, nazionale. Facciamo alcuni esempi di cui mi avete parlato e che si riferiscono ad una società vicina, con la quale mantengo e cerco di valorizzare le relazioni. La CGA di Mestre (venezia), e me lo dite voi, afferma che lo spreco per inefficienza burocratica ha raggiunto i 200 miliardi di euro per anno e supera la cifra dell’evasione fiscale. Per fermare questa voragine non sono necessari militari, ma solo un buon economista, magari diplomato. Il pagamento delle tasse è un dovere, è una relazione da valorizzare, ed anche in presenza delle cifre sopra riportate, e che mi avete detto voi, faccio fatica a non dare un senso ad un equo pagamento delle tasse, perché alimentano l’organismo nazione. Ma in effetti più tasse, stando a quanto riportato dall’agenzia di Mestre, fanno crescere il mostro burocratico e non la nazione, che arranca. L’organismo nazione fa parte del mio DNA, vi hanno partecipato i miei avi, ed anch’io, e non posso fare granché per il mostro burocratico. Simone mi fa vedere alcune cifre che riguardano il gioco d’azzardo e mi stende. Sono come un pugile al tappeto. Azzardo deriva dall’arabo al-zahr che significa dado. Semplicemente dado. Simone mi sbrodola le cifre riportate da alcuni ricercatori (Zappolini, Chiavarino): sono 366.399 le slot machine attive, una ogni 161 abitanti. Si vendono 3.600 gratta e vinci al minuto. Nel 2017 sono stati spesi 101,8 miliardi di euro, nelle casse dello stato sono entrati 8 miliardi di euro, soldi che puzzano, che sanno di pusher, come quelli che venivano dalle gabelle sulle sigarette che fanno e facevano morire, ma lo stato ci guadagnava. La situazione dell’azzardo alimenta un giro di affari in nero che viene stimato in 10 milioni di euro per anno. 700.000 studenti tra i 14 e i 17 anni hanno giocato d’azzardo, ma sono gli anziani, ed anche i disoccupati, ad essere i più accaniti giocatori, e lo vediamo nelle tabaccherie, nei bar, nei centri commerciali. Il 40% dei giocatori è costituito da donne con una età media tra i 50 e 60 anni. 12.000 sono i ludopatici in cura. Queste cifre mi confermano sempre più la crisi relazionale e identitaria. Ma cosa vuoi dire? Gioco per dare un senso al non senso della vita sociale. Voglio tutto, tanto e subito. E mi perdo. Franca mi anche dice che anche per il resto o regalo per alcuni acquisti, sopra un certo piccolo importo, viene dato in omaggio un gratta e vinci: è la dose. Resto frastornato. Che relazione posso creare con l’azzardo? Che relazione societale posso avere con un mostro burocratico che divora, avido e mai sazio? Ho bisogno di dare un senso. Che ne dite di andare a fare degli esercizi spirituali?
Leave a comment