Quando confermai quanto mi veniva chiesto: In che settori hai lavorato? alla mia risposta: ho inziato a 15 anni, i 1 luglio del 1960 su di una scrivania nel settore zootecnica, seppure in una delle multinazionali globali di allora, la Philips (Duphar) e lì sono rimasto. Sempre nello stesso settore? Si. Ecco che è risuonata, in piazza Grande a Locarno, la constatazione: sei come un mammuth.

Non so se sono un mammuth ma la mia esperienza di settore è limitata al settore dell’alimentazione, della preparazione di carne, uova, latte.

Ma è un settore obsoleto!

Non se è obsoleto, ma le statistiche Onu, Fao e compagnia cantante, dicono che nel 2050 la popolazione sarà di 9,7 miliardi di uomini, per l’80% abitante in città, e che è necessario raddoppiare la produzione di carne, uova, latte. Io non ci sarò, ma il settore, credo che sarà vivo e vegeto. Diverso da quello di oggi? Certamente si. Con la consapevolezza di produrre in maniera sostenibile? Sicuramente si, In maniera sicura? Si e grazie a Dio c’è un oceano di cose da fare e modificare. Per fare solo un esempio: in Italia si producono 20 milioni di tonnellate di mangime, e l’Italia importa il 50% della carne e del latte che consuma. Per la produzione delle 20 milioni di tonnellate di mangime si usano 300.000 tonnellate di agenti chimici, nutrizionali e terapeutici (questi meno del 10%). Non si conoscono gli effetti sulla salute dei manipolatori, utilizzatori e l’ambiente all’esposizione prolungata di più di un agente chimico. Normalmente un mangime contiene 20 agenti chimici ed il mangime viene manipolato, trasportato, utilizzato. Quindi l’approccio non potrà che essere di prevenzione di qualsiasi rischio. Per avere le cifre europee vi consiglio di moltiplicare per 10, per avere le cifre mondiali moltiplicate per 15 il dato per l’Europa. Sempre per grazia di Dio, oggi si fa ben poco, per non dire niente. Quindi, cari miei FUTURISTI, qui c’è un oceano di opportunità.