Mattinata piovosa ed incontro al Golf di Ascona. Mi sento europeo perché lo sono. Sento profondamente le radici greche, romane, cristiane, anche se non state ritenute importanti citarle. Le radici sono sempre importanti. Le radici crescono si evolvono, si adattano e adattano il terreno. Volerle non definire è un comportamento goffo da piccoli politici,  burocrati, Sciascia direbbe imbecilli. Ma cosa non si fa per avere un seguito per una votazione? Si può anche andare in Libia ad ammazzare di diretta il dittatore Gheddafi, senza aver pensato alle conseguenze. Mi sento europeo ma disunito. Non faccio parte di una Unione perché questa non c’è. L’unione deve avere come base l’aggregazione, la volontà, l’interesse, la costruzione, il progetto. Uno dei collanti è l’armonia fiscale. Siamo una Unione che vuole avere un welfare ancora migliore, per questo dà la massima importanza alle attività operative ed alle opportunità di svolgerle, avendo una tassazione che DEVE stare tra il 10 e il 20%, ma unica in tutta la Unione. Questo significa avere nel DNA, oltre che Socrate, Platone, Aristotele, Cicerone, Seneca, Agostino, Tommaso, Hegel, Kant, il 1789, anche l’obbligo di eliminare quanto intralcia lo svolgimento corretto del progetto. La potatura è determinante, il diserbante anche. La burocrazia se non di stretto servizio è un cancro. Uguaglianza, Libertà, Fratellanza, Sburocrazia. Ghigliottinate le attività burocratiche, come si eliminano i porri, i cancri. Siamo Unione perché OGNI ufficio burocratico è al servizio dei membri dell’Unione, e non ha orpelli. Siamo Unione perché ogni semestre potiamo.

Vieni al pratico. Voti? Certamente si. Per chi voti? L’ho già detto l’altra volta, se non trovo chi mette questo unico punto come suo obiettivo, voto me. Ma allora è inutile? Recitare il Pater Noster per me non è inutile, anzi è un dovere. Votare per me è un dovere. Votare per me è come recitare il Pater Noster. E’ crederci.