resistenza antibiotici 3

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Oggi ad Ascona ho invitato alcuni amici per gustare le seppie ai carciofi, cucinate da Franca. La conversazione si è svolta ancora sul tema della resistenza agli antibiotici, degli uomini, per il sospetto che tale resistenza possa provenire dal consumo di derrate alimentari, ed in particolare sulla carne di volatili, dato che Mauro ha preparato la diapositiva che abbiamo riportato in precedenti post. Il fine della diapositiva di Mauro era evidenziare come sia fuorviante la pubblicità di alcune GDO che indicano che le derrate presso di loro provengono da animali allevati SENZA l’impiego di antibiotici, e richiedano un prezzo superiore. Nel precedente post, mi fanno notare, avevo indicato dei risultati risalenti al 2015. Con il tablet sono andato sul sito del Ministero della Salute, Piano Nazionale residui per ritrovare i risultati relativi al 2017 e li abbiamo commentati insieme.

I controlli per evidenziare contaminazioni relative al comparto B1 evidenzia che il 99,96% dei campioni è risultato conforme, quindi esente da pericolo. Per la categoria B2 il risultato è stato 99,98% conformi, quindi esenti. Lo 0,2 riguarda la specifica categoria F (altri). Nello specifico comparto dei volatili il 100% dei campioni analizzati è risultato conforme. La diapositiva di Mauro ha descritto quindi una possibile contaminazione (quantità massima degli MRL) che è risultata esagerata. L’obiettivo è quindi di non credere alle fake news relative alla contaminazione delle derrate alimentari. Il piano nazionale che abbiamo visto era relativo all’Italia. Da qui la conferma che al referendum sulla qualità delle derrate alimentari si sarebbe dovuto rispondere SI, invece gli svizzeri, ed i miei amici hanno fatto parte dello schieramento del NO, hanno bocciato l’iniziativa. Sempre il consumatore DEVE essere informato sulla provenienza delle derrate alimentari, tal quale oppure contenute quali ingredienti (ad esempio nei ragù o salumi, o altro). Sta poi al consumatore scegliere  in base alla fiducia ed al prezzo. Mi hanno chiesto se esiste un piano  nazionale dei residui in altre Nazioni. Secondo me per l’UE è certo, anche se non so, al momento dove reperire i dati.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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