Siamo riuniti in Ascona per vedere da vicino i preparativi per il festival del jazz. Fa veramente caldo. La nostra discussione va inevitabilmente sul dramma dei migranti: la separazione tra figli e genitori negli USA, alla cifra di 68 milioni di persone che migrano nel mondo (fonte Onu), allo stop per le ONG deciso dall’Italia, dalla non politica della UE, dalle notizie che Francia e Germania intendono far ritornare i migranti nel paese della UE dove hanno messo il piede, dalla Spagna che festeggia per l’arrivo a Valencia di una nave con 600 migranti. Quale è la mia opinione?

Molto cinismo, forse troppo, molti interessi sottostanti, sul dramma di persone che per qualsiasi motivo vogliono cambiare il luogo nel quale svolgere la propria esistenza. Quella che mi fa più impressione è la impalpabilità della UE, e, secondo me, questo segnerà la prossima votazione che riguarderà la UE (prossima metà del 2019). Perché parlo di cinismo? Ma perché sul suolo africano vi sono Ceuta (12,3 km2) e Melilla (12,2 km2), che sono territorio spagnolo e quindi della UE. In internet sono andato su Wikipedia per leggere i dati con davanti le fotografie delle città, dei territori, dei migranti che tentano lo scavalcamento. Ma cosa ha fatto la UE? Ha finanziato il reticolato alto 3 metri, che è costato 30 milioni di euro, e su cui sono stati uccisi numerosi migranti che tentavano lo scavalcamento. E, con il consenso di Frontex, qualsiasi cosa sia, stanno INNALZANDO le barriere a 6 metri. Siamo sul territorio del continente africano e quindi disponiamo di una porta per esaminare ogni richiedente asilo, per qualsiasi motivo (anche economico, perché no?) e per poter organizzare con lui il suo futuro, contemporaneamente dando la doverosa sicurezza ai cittadini della UE. Perché non se ne parla? Quali interessi vi sono? Il non sapere, in questo caso, genera una forte incredulità, dei forti dubbi, e questo sconvolge l’opinione pubblica e può falsare l’espressione degli interessi dei cittadini della UE. L’accoglienza è importante, organizzare l’accoglienza ancora di più.