opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Per la festa del Corpus Domini ho invitato alcuni amici a casa. Inevitabile che la conversazione colga l’andamento delle politiche in Italia. Mi chiedono di chiarire i perdenti, come risolvo il voto dato per delega dai nipoti, e che osservazioni fare ai nipoti stessi.
I perdenti? Il solo perdente è la presidenza che ha voluto mantenere uno stato di golpe, anziché chiamare gli elettori. In effetti le ultime elezioni hanno stigmatizzato che tutto ciò che rappresentava la precedente conduzione (i 4 governi del presidente, il mantenimento di una presidenza oltre i termini, la nomina di un nuovo presidente) era contraria agli interessi del popolo e per circo il 75%! Questo è il vero perdente. Ma nessuno ne parla. Mi pare che vi sia un parallelo tra questo e la moneta intera di cui, vi posso assicurare, fuori dai confini della confederazione proprio non se ne parla. Perché è potuto succedere il tutto? E per tutto intendo i golpe? Perché i rappresentanti non rappresentavano che i propri ondivaghi interessi, e non di coloro che li avevano votati. Ancora per molto tempo resterà questo vulnus, credevo che non fosse possibile, invece l’ho visto.
Sul voto per delega, sono soddisfatto. Ho chiesto ai nipoti per chi volessero che votassi. A 20 anni loro non hanno alcuna considerazione della politica e delle divisioni di questa; hanno altri interessi. Due su cinque mi hanno detto la loro decisione (ed il fatto che volessero votare, è stato per me positivo). Personalmente ribadisco che dopo i 60 anni non si DEVE più essere ammessi alle votazioni politiche perché non si ha più alcun interesse nel cambiamento del futuro. Il cambiamento del futuro per un anziano è sempre negativo. Sarà sempre peggio. Non si può che essere conservatori, o al massimo passatisti (voler far tornare indietro gli orologi: Alzheimer puro). Cosa dico ora ai nipoti?
L’ho tentato. Ho fatto un rapido accenno alla politica: gestione della città. Ho fatto un accenno all’economia: oikòs = casa + regola, conto. I due termini sono differenti. Dato che il partito per cui mi avevano chiesto di votare non ha avuto la maggioranza; ho spiegato che in politica ed in economia i compromessi sono fondamentali, ma, anche nel compromesso, non si deve mai dimenticare di essere dei semplici rappresentanti. Così ho chiesto che cosa era loro importante nel loro voto, quale fosse l’interesse primario (di norma non più di tre aspetti). Me ne hanno detto uno. E allora cos’hai fatto? Ho inviato loro il contratto: almeno nel contratto c’è il punto per cui hai dato il tuo voto (anzi hai chiesto a me di darlo per te) al rappresentante? Se questo punto non c’è costui non è più tuo rappresentante. Se questo punto c’è, è una buona cosa, vedi se adesso lo mantiene. E se non lo mantiene la prossima volta non lo voti, anzi, lo trombi.
Ti hanno ascoltato? Ma secondo te, a vent’anni, anche se mi guardano con lo sguardo perso nel vuoto e con le mani smanettano su tastiere minuscole a velocità della luce, credi che siano interessati ad un trafiletto di educazione civica? Comunque io, da vecchio quale sono, faccio quello che mi sento.
E adesso, facciamoci una camminata sino al lungo lago per prenderci un gelato. Speriamo, senza golpe, anche se ne abbiamo sfiorato uno. Ma era evidente che la corda era rotta. Si sarebbero chiamati ancora gli elettori e tutti, guarda caso, hanno fatto di tutto e di più per non chiamarli. Vale anche l’incesto.
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