Ancora nella biblioteca di Locarno. Mi chiedi di darti il promemoria relativo alle risorse limitatamente per una suddivisione di massima storico e per commentarlo poi insieme. Eccolo.

L’artigiano sa tutto del suo lavoro. E’ un artista. Conosce come si costruiscono e si utilizzano gli strumenti. Il suo limite è il numero di prodotti che può fare.

La corporazione riuniva gli specialisti dello stesso ramo e quindi concorrenti, con lo scopo precipuo di arginare la concorrenza interna e la ricerca razione del profitto insita in essa, e di bloccare l’entrata dall’esterno.
La corporazione educava alle virtù borghesi ed era il veicolo del razionalismo borghese, ma sempre nel contesto di una politica tradizionale e con una economia naturale, e funzionò sino a che riuscì ad imporre le sue regole economiche. Ambito comunque ristretto. Il successo capitalistico di un membro della corporazione annientava lo spirito corporativistico.

La setta riuniva correligionari eticamente qualificati, tramite selezione ed educazione, e non specialisti, tecnicamente qualificati, associatisi per relazioni di famiglia o per apprendistato, controllavano e regolamentavano la loro condotta unicamente nell’ottica di una rettitudine formale ed ascetico-metodica, senza perseguire alcuno scopo materiale, che inibisce l’espansione di una ricerca razionale del profitto.
Il successo di un confratello, se conquistato rettamente, era una dimostrazione della sua affermazione e del suo stato di grazia.
Sono riflessioni dopo la rilettura, tra gli altri, di Fromm, di Weber, di Fukuyama, ma quello più importante è la discussione amichevole e professionale che è seguita nel meeting recente. Formazione, formazione, formazione e ancora tempo per formazione.